Quale sarà il lavoro di domani - oppure: ci sarà un lavoro domani?
Senta, io non me ne intendo, ma ho un’idea per una delle vostre pubblicità. Si potrebbe mostrare una falegname che fabbrica una bella sedia eppoi uno dei vostri robot arriva e fa una sedia migliore in metà del tempo. E mettete una grande scritta sullo schermo: “U.S.R.: l’uomo medio fa cagar”.
Questa citazione proviene da un famoso film di fantascienza. Film tratto da una delle opere del grande Isaac Asimov.
Stiamo quindi parlando di fantascienza?
No, parliamo ormai dei nostri giorni. Purtroppo qualche giorno fa ho sentito un alunno, con poca voglia di studiare, che se la prendeva con gli extracomunitari. Infatti il dotto alunno sosteneva che era a causa loro e della loro concorrenza che certi lavori non vengano pagati bene. Per questo è costretto a venire a scuola e a cercare di prendere un diploma…
Tralasciamo le assurdità dette così a cuor leggero e cerchiamo di riflettere. In effetti alcuni lavori dove è richiesta una bassa specializzazione risentono della concorrenza dei lavoratori stranieri. Ovunque però è così. Anzi, ad essere precisi, anche nei lavori ad alta specializzazione si sente la concorrenza. Uno dei “Testimoni di Genova” del mio articolo precedente mi diceva appunto che un bel giorno la ditta per cui lavorava ha delocalizzato in Pakistan perché lì gli ingegneri costano meno e perché il loro lavoro poteva essere fatto anche da remoto.
Tornando però ai lavori a bassa specializzazione, neanche a farlo apposta, proprio in quei giorni comparve Bill Gates con le seguenti parole:
Software substitution, whether it’s for drivers or waiters or nurses … it’s progressing. … Technology over time will reduce demand for jobs, particularly at the lower end of skill set. … 20 years from now, labor demand for lots of skill sets will be substantially lower. I don’t think people have that in their mental model.
Ovvero, mettetevi l’anima in pace perché tra vent’anni molti lavori non saranno più fatti da persone ma da macchine. Che dire? Sarà vero quello che dice?
Da linaro straconvinto ho subito pensato alla ms e a tutti le sui grandi errori. Mi son detto: nooooo, ennesima cazzata. Non sarà vero niente. Quelli non c’azzeccano mai. Avranno sbagliato la previsione anche stavolta.
Poi però sono andato al supermercato e c’erano le casse automatiche. Un lavoratore che controllava e cinque casse automatiche che svolgevano il lavoro.
Stessa storia al casello dell’autostrada. Alla stazione del treno lo stesso per i biglietti.
Insomma le macchine sono già tra noi e non è tutto. In futuro si va sempre più in questa direzione.
Tempo fa vidi un video di uno dei più famosi rivenditori online di cd e dvd d’Inghilterra. Dall’ordine al packing fino alla consegna per le spedizioni era tutto automatizzato. Niente esseri umani.
L’unica persona che si vedeva era quella che prendeva i sacchi di roba da consegnare. Ma non finisce qui.
Qualche settimana fa Amazon fece ancora di meglio: annuncia un drone che si occuperà delle consegne dei pacchi (sicuramente in magazzino era già tutto automatizzato come nel negozio inglese)
Insomma,.. mi sa che questa volta l’occhialuto c’ha visto giusto! In futuro scompariranno o potrebbero scomparire tutti posti di lavoro legati a determinati mestieri. Bigliettai, cassiere, autotrasportatori, autisti, soldati [presidenti del consiglio, CEO di multinazionali nel settore automotive, caporedattori di testate giornalistiche tech online, autori di blog, dio - ndr], ecc.
Che ne sarà quindi? Ci aspetta un nuovo Luddismo? Diventeremo come gli esseri umani di Zion che dipendono dalle macchine a tal punto che senza non potrebbero vivere?
(mi riferisco a quelle macchine che garantivano la produzione di aria).
Oppure, come dicono i più ottimisti, ci libereremo dalla schiavitù del lavoro? Andremo sul posto di lavoro solo per controllare le macchine facciano il loro.
Non lo sappiamo. Io nel dubbio ho consigliato a quello studente di mettersi a studiare seriamente.