Il lavoro nero in Italia sottrae soldi al fisco: ma ora ce ne accorgiamo?

Creato il 27 luglio 2013 da Giuseino @seriesmag

Il lavoro nero in Italia ma sopratutto al Sud è altissimo, ma tu guarda che grande scoperta dell’acqua calda, sono anni ancora prima della grande crisi economica che buona parte del Sud Italia si sostiene con il lavoro in nero e figuriamoci in questo periodo in cui aziende chiudono, la disoccupazione è altissima e le tasse ammazzano in tutti i sensi, ma il sud sopravvive cosi da anni con il lavoro nero e se le cifre parlano di una percentuale altissima che giustamente sottrae soldi al fisco in un meccanismo perverso che ci ritorna contro in altri modi, se molte persone e aziende non sono ancora morte è grazie al lavoro nero e per riprendere la frase di Fassina: il lavoro nero serve anche a sopravvivere, non è giusto ma è cosi. Del resto non è giusto neanche che in un paese che continua a volersi definire civile la gente con famiglia e figli non lavori.

Questa situazione, secondo l’elaborazione della Cgia, si traduce in 1.375 euro di imposte evase per ogni singolo residente della Regione Calabria. In generale, però, è tutto il Sud a soffrire la presenza dell’economia sommersa: quasi la metà del gettito potenzialmente evaso (19,2 miliardi su 43,7) viene prodotto in Meridione. In “classifica” segue infatti la Basilicata, che con 45.600 unità di lavoro irregolari produce un Pil “in nero” che pesa su quello ufficiale per il 14,7%: le tasse che mediamente vengono a mancare in Basilicata per ciascun residente sono pari a 1.174 euro l’anno. Al terzo posto si trova il Molise: con 27.000 irregolari e un peso dell’economia sommersa su quella ufficiale pari al 14,6%, le imposte non versate per residente sono pari a 1.282 euro l’anno. Mi meraviglio che non compari la Campania che ha un sommerso spaventoso!


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