Ho attraversato un mare scuro. Non c’è stato tempo di tentennare, c’era da prendere le armi contro un mare di guai e non ci si poteva tirare indietro. Non è sempre vero che chi si prende le responsabilità si prende gli onori. Soprattutto quando le responsabilità comportano di portare a riva una barchetta fragile in un mare tempestoso e infestato di squali. Cinque mesi per portarla in porto, senza onori, rinunciando ai soldi e al lavoro per evitare il peggio, cercato e voluto con determinazione. Da altri. Per arrivare dove si è arrivati, cioè a fermarsi. Ho imparato una cosa: mai più vento in faccia senza avere un tornaconto, soprattutto mai più mettere la faccia su progetti di cui non puoi di fatto tirare le fila. Non è un valore il sacrificio per la causa, se è una causa persa.
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