Il Leghista e il Fucile

Creato il 17 settembre 2015 da Redatagli

Il 17 giugno 2015, a Charleston - South Carolina, un ventunenne di nome Dylan Storm Roof è entrato in una chiesa armato fino ai denti. È stato un'oretta ad ascoltare la lezione di esegesi biblica del pastore, poi, comprensibilmente annoiato, ha aperto il fuoco contro le altre persone presenti, tutte colpevoli di avere la pelle un po' troppo scura.
Prima di fermarsi per esaurimento munizioni ha ucciso nove persone, sei donne e tre uomini; una bambina di sei anni si è salvata fingendosi morta tra le braccia del cadavere di sua madre, mentre sua nonna è stata risparmiata dall'assassino in modo che potesse "raccontare ciò che aveva visto".

Dylann Storm Roof si era indottrinato sul sito di un'organizzazione politica chiamata Council of Conservative Citizens (consiglio dei cittadini conservatori). Con la tipica prontezza paraculo di tutti coloro che si professano "non razzisti, ma...", l'associazione ha negato qualsiasi coinvolgimento nella strage, così come ha negato che la sua propaganda a favore della supremazia bianca, della segregazione razziale e contro l'integrazione culturale abbia alcunché a che vedere con le azioni omicide di Dylann Roof.
Come potrebbe mai un'associazione che diffonde unicamente filmati che mostrano crimini dei neri ai danni dei bianchi alimentare sentimenti di violenza?
D'altronde anche Casa Pound aveva reagito allo stesso modo quando un altro "pazzo isolato", all'anagrafe Gianluca Casseri, aveva organizzato la sua personale caccia al negro in pieno centro di Firenze, uccidendo due senegalesi e ferendone gravemente altri due.

Mentre sparava, Dylan Storm Roof ripeteva frasi come "Voi stuprate le nostre donne, state prendendo il sopravvento su di noi. Dovete sparire"
Se qualcuna di queste frasi vi provoca qualche deja-vu, non vi preoccupate, non soffrite di allucinazioni. Anche in Italia esistono diverse pagine Facebook che non fanno altro che elencare casi di stupro presuntamente commessi da estracomunitari, serenamente sorvolando su tutti quelli commessi da italiani.
Un modo un po' particolare di fare le statistiche, diciamo. Una di esse è stata chiusa di recente, perché si è scoperto che inventava le notizie di sana pianta pur di fare clic (e soldi) sul razzismo dei suoi lettori.
Un'altra si chiamava "Tutti i crimini degli immigrati", e si appoggiava alla ben nota pagina di estrema destra "Catena Umana". Anche quella è poi stata chiusa, probabilmente perché nessuno riusciva più a distinguerla da quella di Matteo Salvini.
Anche la frase"state prendendo il sopravvento su di noi, dovete sparire" presenta evidenti analogie con slogan come "stop Invasione, tornino a casa".

In questo periodo in Europa il tema dell'Immigrazione è particolarmente vivo nei dibattiti in TV e sui Social Network. In Europa l'opinione dominante varia di paese in paese, con l'Ungheria del neo-fascista Orban a guidare il fronte del pregiudizio razziale e delle frontiere chiuse, e la Svezia che invece è il paese più aperto verso i rifugiati Siriani e non.
In Germania la cancelliera Angela Merkel ha fatto scalpore aprendo le frontiere a tutti i rifugiati provenienti dalla Siria: una decisione che sicuramente deriva da calcoli politici ed economici, ma che allo stesso tempo indica chiaramente che la maggioranza dell'elettorato tedesco è nettamente schierata a favore dell'accoglienza e dell'integrazione.

Certo, i neo-nazisti che incendiano i centri di accoglienza per immigrati ci sono anche da loro, ma le reazioni a simili episodi sono abbastanza diverse rispetto all'Italia: prima la polizia li carica coi gas urticanti e se serve schiera i blindati e gli idranti, poi i politici condannano l'episodio come "ributtante" e fanno capire chiaramente che gli estremisti di destra non sono persone gradite, e per finire la gente reagisce in massa con manifestazioni di solidarietà nei confronti dei profughi, come i cori "benvenuti in Germania" alla stazione di Monaco di Baviera, o il carosello di auto dall'Austria all'Ungheria per offrire ai profughi un passaggio dopo il blocco ferroviario deciso dagli ungheresi.

In Italia invece, episodi analoghi vengono difesi ed esaltati in TV e sui social network, e non solo da rappresentanti della Lega Nord. Poco più di un mese fa, a Quinto di Treviso, diversi cittadini, organizzati e guidati da elementi di Forza Nuova, hanno attaccato un edificio destinato ad accogliere dei profughi: i mobili destinati agli appartamenti sono stati dati alle fiamme e si è impedito che ai profughi venisse portato del cibo: tutti fatti che la pagina facebook della sezione locale di Forza Nuova ha riportato, vantandosene. La reazione delle forze dell'ordine non è pervenuta, e in TV abbiamo dovuto assistere a penosi dibattiti tra rappresentanti del PD e il sempiterno Salvini (talvolta sostituito per problemi di mancata ubiquità dalla Santanchè o dalla Meloni) a difendere la "reazione dei cittadini indignati" (in termini storici, Pogrom) di fronte all'invasione.

In Italia il razzismo è completamente sdoganato: si va dai servizi di Mattino Cinque che intervista due ragazzine rom per dimostrare che rubano - un servizio che sarebbe stato idiota e razzista anche se non si fosse scoperto che le ragazzine erano state pagate per dire quelle cose - agli sproloqui xenofobi (e omofobi) di Gianluca Buonanno, alle peggiori porcate scritte sui social network da imbecilli frustrati in cerca di like.
Guai però a definire queste persone per quello che sono (razzisti e ignoranti): sia da parte loro, sia da parte di qualche intellettuale buonista arriva subito il monito "siamo in democrazia: ognuno ha il diritto di avere la sua opinione". 

Ma nemmeno per sbaglio. Primo: la libertà di opinione non significa essere liberi di dire qualunque cosa. Come dice John Oliver: anche se c'è la libertà di parola, non puoi gridare "al fuoco" in un teatro affollato.
Ci sono dei limiti, stabiliti dalle leggi e dalle convenzioni internazionali: l'apologia o l'istigazione dell'odio razziale non stanno dentro questi limiti. Il raccontare balle in malafede nemmeno.
Per esempio, dire che "gli immigrati ricevono 35 euro al giorno dal governo" è una balla, e non ha lo stesso diritto di cittadinanza di una verità. Il governo stanzia 35 euro al giorno per immigrato: di questi 2.50 al giorno vanno all'immigrato, e i rimanenti al centro di accoglienza, che li spende per il cibo, i servizi primari e via dicendo.
Quindi quei 35 euro al giorno sono in realtà soldi che vanno a creare un indotto lavorativo nel settore socio-assistenziale, ovvero creano posti di lavoro anche per moltissimi italiani.
Spiegatelo ad un leghista, se ci riuscite.

Secondo: anche ammesso che esista una non meglio specificata libertà di razzismo, rispettare la libertà di opinione di qualcuno non significa dover rispettare la sua opinione. Quando l'onorevole Buonanno si permette di andare in TV ad apostrofare come "feccia" una specifica etnia, tra i ributtanti applausi del pubblico, io non sono tenuto a rispettare la sua opinione o quella di chi lo applaude.
Il razzismo fa schifo, i razzisti mi fanno schifo, e visto che sono un essere umano tanto quanto quelli che loro disprezzano, non vedo perché dovrei interfacciarmi a loro con gentilezza e moderazione.
Il mio rispetto della libertà di opinione di Buonanno consiste nel resistere all'impulso di recarmi nello studio televisivo e prenderlo a sediate sui denti, perché la violenza è sbagliata a prescindere.

Questo si applica anche a voi, feticisti del "ma come, ieri eravate tutti Charlie e oggi vorresti privarmi della libertà di vomitare cazzate xenofobe/complottiste! Censura, ipocrisia, bla bla bla". Una piccola rinfrescata di memoria: nella redazione di Charlie Hebdo un commando di estremisti tanto armati quanto idioti ha fatto irruzione sparando e uccidendo.
Fino a quando non ci sarà uno squadrone di antirazzisti a casa vostra armato di Kalashnikov, mi arrogo il diritto di essere Charlie e continuare a darvi dei mentecatti.

Io credo, come ha detto la giornalista tedesca Anja Reshke, che per chi si rifiuta di pensare che esistano persone di serie A e di serie B sia il momento di scendere in campo. Ignorare il razzismo dilagante sui social network, considerando innocui leoni da tastiera (o da salotto TV) quelli che parlano di feccia, invasione e che esultano quando affonda un barcone nel Mediterraneo, è una strategia fallimentare: i partiti razzisti crescono nei sondaggi, i movimenti di estrema destra smuovono sempre più consenso, e si raggiunge il culmine con episodi rivoltanti, come l'indegno pogrom di Quinto di Treviso.

Queste persone vanno ridicolizzate e smontate, tallonate con argomenti stringenti, affinché chi non si è ancora fatto un'opinione possa comprendere a fondo tutta la loro ignoranza e meschinità. Bisogna far capire agli intolleranti che non sono tollerati, perché a forza di lasciarli fare e di lasciar loro credere che siano una maggioranza unita, stiamo generando anche noi tanti Dylann Storm Roof: sono quelli che scrivono "troppo bello per essere vero" quando 700 persone muoiono in mare.
Sono quelli che organizzano le fiaccolate per protestare contro il fatto che il palazzo (vuoto!) a fianco a casa loro sarà utilizzato per ospitare dei profughi; sono quelli che invocano le camere a gas su Facebook, sentendosi grandi per ogni like che ricevono e pian piano convincendosi che se uccidessero davvero avrebbero comunque un pubblico ad applaudirli. In Italia non è così facile acquistare armi da fuoco, ma non è nemmeno impossibile procurarsene: forse, se iniziamo a combatterli dove proliferano, riusciremo ad evitare lo spettacolo penoso di Salvini che in TV definisce "pazzo isolato" quello che fino a due giorni prima era un suo elettore medio.

Luca Romano
@twitTagli