Il leone che voleva andare a conoscere la grande città/Il piacere di raccontare

Creato il 22 marzo 2016 da Marianna06

Non lontano dalla città di Nairobi,capitale del Kenya, c'è una grande riserva dove vivono da sempre, in libertà, splendidi esemplari di fauna africana.

Tra questi c'è anche un leoncino che, stufo di gironzolare sempre dalle stesse parti e d'avere intorno sempre la stessa compagnia, un bel giorno decide che è il momento di andare a conoscere la grande città.

E,  perché no, anche gli umani, di cui ha una vaga nozione.

Sottrattosi  con una buona dose di furbizia al controllo dei ranger, zampata dopo zampata, si avvia prima cauto e poi  lesto e arriva finalmente in città.

Poiché sa poco del mondo cittadino e non ha una guida che possa indirizzarlo, finisce addirittura nel bel mezzo di un'arteria principale trafficatissima di automobili.

Lui, che non ha mai visto quelle scatolette metalliche con dentro racchiusi gli umani,  che si agitano e gesticolano, s'incuriosisce e, stordito dallo strombazzare dei clacson, finisce  senza accorgersene con lo stazionare proprio nel  centro della carreggiata.

Gli umani dentro le scatolette metalliche, a loro volta,  sono molto sorpresi  dalla vista inaspettata di un leone, che gira libero nel traffico e cominciano così a scattare foto col cellulare, a ripetizione, dai finestrini abbassati delle loro auto.

Il nostro, allora, spaventato più degli stessi umani da tutto il caos che lo circonda, diventa molto nervoso e comincia ad agitarsi.

Sta per afferrare e mordere la mano di un malcapitato pedone, che percorre a piedi la via in quel momento, quando due ranger, spuntati come angeli non si sa da dove, lo convincono con molta pazienza e tenacia  a fare piano piano rientro nella riserva.

Il viaggio in città finisce qui per il nostro .

E il leone, poco rammaricato, dice a se stesso che ha poco o nulla da rimpiangere.

Quello che ha visto non gli è piaciuto affatto. E gli umani,  con i quali sperava di fare conoscenza, non sono affatto dei simpaticoni ,come aveva immaginato, e lo avevano trattato come mai si sarebbe aspettato.

Se avesse conosciuto il circo, di cui il nostro però ignorava l'esistenza, avrebbe detto che lo avevano trattato proprio come un fenomeno da baraccone salvo poi lamentarsi se lui, a sua volta, infastidito, avesse reagito malamente.

                        Marianna Micheluzzi (Ukundimana)