Figura 1: a, b: scarabei in steatite dalla tomba D.641 (Tomba della Fanciulla),
ritrovati rispettivamente sul petto e sull'anello della ragazza deposta. c. spillone in bronzo ritrovato sulla spalla della fanciulla, probabilmente
a richiudere una veste. d: disegno della tomba D.641 con la fanciulla
in posizione centrale e disposizione del corredo funebre.
Si notino gli orecchini, in bronzo, ancora alle orecchie della ragazza.
di Atropa Belladonna
Sono stati definiti i piú vecchi scarabei di Gerico (Tell es-Sultan) e risalgono all'etá del bronzo medio I: parliamo ancora dell'epoca della XII dinastia in Egitto, precisamente di una datazione tra il 1800 ed il 1825 a.C.. Nell'epoca immediatamente successiva fioccheranno a Gerico gli scarabei di tipo Hyksos: ne son stati ritrovati oltre 300 (1), ispirati ai modelli egiziani di Avaris, delle dinastie XIII-XV. Quello in figura 1b è anche esso di tipo Hyksos - antichissimo, precedente alla dominazione Hyksos in Egitto - e pare sia facilmente leggibile: un geroglifico sa «protezione», 2 ankh «vita», il segno wrs (l'oggetto cornuto/poggiatesta), e due wadj «essere sano» intercalati da due nfr «buono» (1). Si trovava incastonato sull'anello di una bimba di 9-10 anni, sepolta nella tomba D.641. La tomba, risalente al 1825-1800 a.C., è l'unica ad essere localizzata sotto il palazzo signorile sulla cosiddetta Spring Hill, di fianco alla purissima sorgente di ‘Ayn es Sultan, le cui acque supportavano Gerico fin da oltre 10.000 anni fa.Facciamo attenzione alle date: secondo la ricostruzione del direttore della missione italo-palestinese, Lorenzo Nigro dell'Università La sapienza di Roma, la città del periodo immediatamente precedente, Sultan IVa (2000-1800 a.C), potrebbe essere stata distrutta dal faraone Sesostris III della XII dinastia,nel corso della campagna durante cui venne distrutta Shechem (ca. 1862 a.C.) (1). La città venne subito ricostruita, in modo monumentale, alla fine dello stesso periodo (Sultan IVa2, 1850-1800 a.C.).Leggi tutto