Ministri, dirigenti di aziende hi-tech e attivisti, provenienti dal 60 Paesi, discutono su come affrontare le minacce alla sicurezza e la criminalità su Internet, senza soffocare le opportunità economiche e libertà di parola, attraverso la cooperazione internazionale.Debbono farlo tenendo conto dei paesi emergenti, che vogliono avere più voce in capitolo sulle regole. Ma mentre i paesi occidentali pensano a come tutelare la proprietà intellettuale dalla pirateria, governi autoritari come Cina e Russia sono più preoccupati per il ruolo di Internet e dei social media nelle proteste di piazza.L'anno degli hackerIl 2010 e' stato l'anno del drammatico aumento negli attacchi degli hacker, spesso a governi. Attacchi che vanno dai tentativi di furto di dati al Fondo Monetario Internazionale all'insidia del worm Stuxnet al Programma nucleare iraniano.
Hague e la Rete"Credo che dobbiamo aspirare a un futuro in cui il cyber spazio non venga soffocato dal controllo o dalla censura, ma dove l'innovazione e la concorrenza possano fiorire e gli investimenti e le imprese vengano premiati. Niente può essere più fatale o controproducente della mano pesante del controllo statale su Internet, che prospera solo grazie al talento dei singoli e delle industrie, in un mercato aperto per le idee e l'innovazione", ha detto il ministro degli esteri britannico William Hague, aprendo la conferenza sul cyberspazio.Non è previsto alcun accordo dalla due giorni londinese, ma i britannici sperano di impostare un'agenda per future discussioni.