Il libro come status symbol: il 73% dei giovani lo preferisce all’ebook

Da Ayameazuma

Il libro come status symbol: il 73% dei giovani lo preferisce all'ebook

Ad un decennio dal lancio degli ereader, la carta stampata domina ancora le vendite di libri, anche sui mercati con una più elevata penetrazione di dispositivi digitali.

A mantenere il libro di carta vivo e vegeto, non sono i consumatori più anziani, cresciuti in un mondo di sola stampa. Secondo uno studio del Pew Research Center, ben il 73% dei giovani tra i 18 e i 29 anni sceglie il cartaceo, contro un 37% che invece predilige gli ebook.

Una preferenza che si potrebbe spiegare con la necessità di leggere per studio o per lavoro, quindi, con l'esigenza di fissare meglio nella memoria il contenuto dei testi. Oppure, dal fatto che oltre il 95% dei libri per bambini viene venduto in formato cartaceo, e bambini che leggono libri stampati hanno maggiori probabilità di continuare a prediligere il supporto cartaceo, piuttosto che l'ereader.

In realtà, l'attaccamento all'oggetto libro tra i cosiddetti Millennials sembra essere molto più viscerale. La metà dei 16-34enni dichiara che l'ebook non potrà mai prendere il posto del libro reale. Le motivazioni?
Uno studio britannico ha rivelato che il 62% dei giovani preferisce l'acquisto di libri stampati perché amano collezionarli, sentirne l'odore (sic!) e riempirne gli scaffali.

Allo stesso tempo, i lettori compresi in questa fascia d'età hanno molta più probabilità, rispetto alla generazione precedente, di acquistare libri che non leggono. Insomma, il fascino del libro sta nella possibilità di portarselo dietro per poterlo sfoggiare. Infatti, il valore aggiunto di un libro stampato sembra essere proprio la sua copertina: aprire un libro in pubblico consente di trasmette informazioni importanti su ciò che si sta leggendo e quindi su che tipo di persona sei (cosa evidentemente impossibile con gli ebook).

Mi chiedo, allora, se ci sia davvero da esultare quando apprendiamo della ripresa della carta stampata, o non sia piuttosto l'ultimo colpo di coda prima della fine, prima che il libro diventi un cimelio da collezionare. Un po' come i vecchi vinili... Si vendono ancora, ma chi li ascolta più?