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il libro del cuore della settimana: Elizabeth Von Arnim, Colpa D’amore, Bollati Boringhieri

Creato il 13 novembre 2010 da Atlantidelibri

Chi ama Irene Nemirovsky può accostarsi con sicurezza ai libri di Elizabeth Von Arnim, brillante scrittrice e donna indipendente vissuta tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. Ogni suo testo è una sorpresa, per la sua capacità di descrivere la società dell’epoca e la condizione femminile, verso cui si rivolge con passione quella che fu definita da H.G. Wells “la donna più intelligente della sua epoca”.
Colpa d’amore ruota attorno ad un segreto, un amore clandestino, vissuto da una “rispettabile moglie” di un agiato marito. Proprio questo segreto la porterà ad essere diseredata al momento dell’improvvisa morte dell’uomo, alla perdita della onorata e stimata facciata, per colpa di un amore, se di colpa in tali situazioni si può parlare. Un grande talento, capace di svelare e mettere a nudo con ironia i meccanismi che regolavano il funzionamento della società borghese dell’epoca.

Elizabeth Von Arnim, Colpa D’amore, Bollati Boringhieri

Uno scandalo incombe sulla famiglia Bott: il povero Ernest, appena deceduto in un incidente stradale, ha diseredato la moglie Milly. Possibile che quegli occhi di colomba, quella figuretta tanto dolce e amabile meritino un castigo tanto duro? La costernazione e l’indignazione iniziale dei Bott si trasformano presto in dubbio e sospetto: e se quei venticinque anni di vita matrimoniale nascondessero un inconfessabile segreto? La soave Milly si è forse macchiata di qualche oscuro peccato? Milly sa che l’esclusione dal testamento del marito non è che l’espiazione per un’esistenza di doppiezza: per tutto quel tempo ha amato uno studioso di Oxford, Arthur. Ora, finalmente, potrà chiarire la sua situazione con lui, raccontargli che Ernest era al corrente della loro relazione e accettare la sua proposta di matrimonio. Non vede l’ora di andarsene lontano dai Bott, lasciando tutti lì a bisbigliare su di lei. D’impulso Milly esce di casa con un piccolo bagaglio e si dirige alla stazione. Ma nulla andrà secondo le sue aspettive.
Autrice brillante e di raro anticonformismo, Elizabeth von Arnim conferma qui la sua straordinaria abilità nel tratteggiare precisi e caustici ritratti di un mondo dominato dall’ipocrisia e dalle convenzioni sociali. Nella sua profonda, incisiva e divertentissima messa a nudo dell’animo di ciascuno dei suoi protagonisti, l’accento cade sui punti scoperti della cosiddetta morale comune: davvero si può parlare di colpa quando si tratta di amore?
l’autore
Elizabeth von Arnim (Mary Annette Beauchamp), nata a Sydney in Australia nel 1866 e cresciuta in Inghilterra, fu cugina di Katherine Mansfield e amica di E.M. Forster. In seguito al matrimonio con il conte H.A. von Arnim, figlio adottivo di Cosima Wagner, visse diciotto anni in Pomerania. Rimasta vedova, tornò in Inghilterra. Fu l’amante di H.G. Wells, che nell’autobiografia la descrisse come «la donna più intelligente della sua epoca»; sposò poi Francis Russell, fratello di Bertrand. Visse tra Inghilterra, Svizzera e Francia. Morì negli Stati Uniti nel 1941. Di Elizabeth von Arnim, nella stessa collana: Il giardino di Elizabeth (1989), I cani della mia vita (1991), Un incantevole aprile (1993), La memorabile vacanza del barone Otto (1995), Elizabeth a Rügen (1996), Amore (1998), Un’estate da sola (2000), Mr Skeffington (2002), La moglie del pastore (2003), Cristoforo e Colombo (2004), Lettere di una donna indipendente (2005), Vera (2006), Il padre (2007) e Vi presento Sally (2008), La storia di Christine (2009)



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