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Il libro del cuore della settimana. Inclini all’amore, di Tijana M.Djerkovic

Creato il 10 gennaio 2014 da Atlantidelibri

 

Dal viaggio in terre lontane per fuggire la miseria di nonno Milovan alla giovane Arianna: il percorso lungo un secolo e diverse esistenze di una famiglia originaria del Montenegro si conclude con una voce femminile, che poi è anche quella della narratrice. Tijana Djerkovic, da Belgrado, vive in Italia da tempo, ha scritto un paio di raccolte di racconti nella sua lingua madre, per poi passare con questo affascinante romanzo alla lingua italiana. Il ritmo della narrazione è balcanico, lo sguardo sulla storia è ricco di dolcezza femminile in questa storia di famiglia, in cui scorrono parallele anche le vicende del secolo passato, con i suoi lutti, le terribili prove a cui ha sottoposto i suoi “abitanti”, e anche le conquiste: è Arianna ad essere erede in toto di una storia che era stata in prevalenza maschile, in cui le donne hanno sempre vissuto all’ombra degli uomini, erede anche di una tradizione che esalta il potere della narrazione, capace anche di ascoltare il terribile segreto nascosto nella vita del padre.. . Una bella sorpresa!

 

Tijana M. Djerkovic,

Inclini all’amore, Playground

 

“Inclini all’amore è stato pensato ed è (soprav)vissuto in italiano, la mia seconda lingua madre.”

Tijana M. Djerkovic

 

È possibile per una giovane donna, Arianna Vukovic, diventare l’erede di una storia e di una famiglia tutta al maschile? Sì, se si è “inclini all’amore” e se si possiede l’arte del racconto, l’arte di avvincere con le parole. Parole che restituiscono un secolo, il Novecento, nelle sue trasformazioni, nelle sue euforie e nelle sue tragedie. Si comincia con Milovan, il nonno di Arianna, che sul finire dell’Ottocento insieme ad altri cinque compagni parte da un piccolo paese sperduto del Montenegro per andare a fare fortuna prima in Europa e poi in America. Un viaggio rocambolesco e di un gruppo di “cafoni” alle prese con le meraviglie e i pericoli del mondo. Di questo viaggio Milovan sarà protagonista ma anche splendido narratore, educando all’arte dell’affabulatoria il figlio Vladimir (il futuro padre di Arianna) che a dodici anni, a seguito dell’occupazione tedesca e italiana, entra nelle forze partigiane di Tito per seguire il suo personale Dio, il fratello Mihailo. A Vladimir verrà amputato un braccio per lo scoppio di una granata, e rimarrà invalido per tutta la vita. Ma alla fine della guerra, ancora pieno di vita, ritroverà l’amore e scoprirà la poesia, di cui diventerà uno splendido interprete. Nella Jugoslavia socialista, con i suoi riti e le sue stravaganze, nasce la primogenita di Vladimir, Arianna. E quello tra il padre poeta e la figlia appassionata di libri sarà un amore smisurato, divertente, pieno di magia. Cresciuta, Arianna si innamora di un giovane architetto, figlio di un importantissimo generale del controspionaggio. Sarà grazie alle indagine di quest’ultimo che Arianna scoprirà un terribile segreto che il padre le ha tenuto nascosto, come gesto estremo d’amore, e grazie al quale nulla potrà più essere come prima.

 

Tijana M. Djerkovic

belgradese, nasce come divoratrice di libri già dall’infanzia, per poi passare alla traduzione della letteratura altrui (Nina Berberova, Momo Kapor, Alda Merini, Giorgio Caproni, Barbara Alberti). Ha pubblicato in serbo due raccolte di racconti: Price iz samoce (Filip Visnjic, 2006) e Mala crna haljina (Albatros Plus, 2009).

Vive a Roma e ai Castelli Romani dal 1987, senza aver mai lasciato Belgrado.

 



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