Il libro di Zǒng Báichī III

Creato il 09 novembre 2011 da Marvigar4

   Il monaco venuto dall’Occidente si fermò a Chī Tǔdòu, sembrava un semplice viaggiatore che faceva scalo per poi ripartire, ma ben presto la gente del posto comprese quali fossero le sue reali intenzioni: convertire le donne e gli uomini alla sua religione. Furono chiamati diversi rappresentanti di diverse confessioni religiose per scoraggiare il monaco e sconfiggerlo sul piano della parola, con scarsissimi risultati. Il governatore locale, preoccupato, temeva che il popolo iniziasse a seguire il monaco e ad abbandonare i costumi tradizionali, perciò si decise a cercare qualcuno che lo aiutasse a salvare la cultura del suo paese. Zǒng Báichī giunse a Chī Tǔdòu per caso, doveva portare a riparare un paio di sandali da un artigiano molto famoso e molto bravo, quando vide nella pubblica piazza un capannello di persone intorno alla figura del monaco, che stava parlando del suo dio e cercava di convincere tutti della bontà della sua religione. Zǒng Báichī si fece largo tra le persone e si mise a scrutare il monaco con aria serafica. Dopo un minuto passato in silenzio, Zǒng Báichī chiese al monaco semplicemente se aveva una moglie e ottenne questa risposta: «Il mio dio non vuole che io abbia una moglie, perché debbo restare puro e casto per essere d’esempio agli altri». Zǒng Báichī sorrise compiaciuto e rispose secco: «Il seme tenuto sotto una campana di vetro non germoglia anche se resta puro». La gente restò muta per un attimo, poi, guardando il monaco con aria perplessa, cominciò a sfollare. Da quel giorno nessuno badò più allo straniero e il monaco venuto dall’Occidente lasciò Chī Tǔdòu molto sconfortato.



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