Il libro di Zǒng Báichī XXIII

Creato il 03 settembre 2012 da Marvigar4

   «Vuoi toglierti la vita?»

   «Perché dovrei tenermela?»

   «Hai solo fretta e non sai attendere che la morte sopraggiunga secondo i suoi tempi?»

   «Lei viene solo nel momento sbagliato…»

   «Quindi vuoi imporle le tue urgenze?»

   «Non sopporto più l’idea di sopravvivere!»

   «Cosa ti è successo?»

   «Ho perduto tutto ciò che avevo: il terremoto si portò via i miei genitori, ma fui salvato da anime buone. Misi su una famiglia dopo tanti sacrifici, l’alluvione me l’ha affogata e ha spazzato via la mia casa, il mio terreno, ogni cosa. Sono rimasto solo e senza più niente…»

   «Sei rimasto tu!»

   «E cosa ci faccio qui?»

   «Io non lo so, ma tu interrogati. Trova un motivo per non darti la morte, anche il più banale…»

   «Perché? È vietato uccidersi?»

   «No, non è vietato, ma se puoi evitalo per amarti ancora una volta e concederti una possibilità in più!»

   «E se non ci riuscissi?»

   «Provaci, non ti costa niente.»

   «Non condividi l’idea del suicidio?»

   «Attento! Non sono qui per salvarti o farti la predica! La tua volontà io la rispetto, se posso ricordarti che c’è ancora un margine lo faccio, però l’ultima scelta spetta a te.»

   «Ma tu mi hai fermato mentre stavo per uccidermi!»

   «Ti ho dato solo qualche minuto in più, ora sta a te decidere se ti è piaciuto vivere questi momenti o no.»

   «Non ho più scopi…»

   «Allora te ne darò uno. Seguimi nei miei spostamenti, osserva ancora la natura, gli uomini, le cose, dammi una mano con la tua disperazione. Insegnami anche l’arte del non voler più vivere.»

   E fu così che Zǒng Báichī trovò in Yìxiàng Sǐwáng un compagno nei suoi viaggi.

© Marco Vignolo Gargini



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