Una terra “discreta” che non urla le sue ricchezze, ma che ti accompagna a scoprirle, giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro. Attraversarla in macchina, per me, è stata l’avventura più vera e porto ancora negli occhi, indelebili, i suoi mille sguardi.
In un certo senso, per tanti motivi diversi, la Sicilia sta diventando un po’ casa. E come è ovvio che sia, ci sono luoghi del cuore che fanno già parte della “mia storia”. Uno di questi è Siracusa. Dal 2005 Patrimonio Mondiale dell’Umanità, Siracusa ha una ricchezza straordinaria: templi greci, anfiteatri romani e architettura barocca. La campagna dei dintorni è costellata di ulivi, mandorli e limoneti che, con 5.300 ettari di superficie coltivata, producono il 34 per cento del raccolto italiano. Siamo alle pendici dei monti Iblei e proprio qui i limoneti di Siracusa si estendono per 50 km da nord a sud.
Già, il Limone. Il Limone di Siracusa IGP, vanto e simbolo del territorio, è caratterizzato da un contenuto in succo molto elevato. Il succo di limone copre quasi tutto il fabbisogno giornaliero di vitamina C di un adulto, rafforza il sistema immunitario, protegge da infezioni e ritarda il processo di invecchiamento delle cellule. Ma non basta. La ricchezza di ghiandole oleifere e l’elevata qualità degli olii essenziali, la pezzatura medio grande omogenea, il colore e la finezza della grana della buccia, un alto contenuto in acido citrico e una elevata capacità produttiva, sono alla base del successo del Limone di Siracusa IGP che da solo rappresenta – dicevamo – il 34 per cento della produzione nazionale.
Sul Limone di Siracusa IGP vigila l’omonimo Consorzio che, con un disciplinare di produzione rigoroso e una tracciabilità di filiera garantita (5.300 ettari, 1.000 produttori e 120 mila tonnellate di prodotto annue), svolge un ruolo insostituibile sotto il profilo della tutela del paesaggio e della biodiversità.
Ma che caratteristiche ha il Limone di Siracusa IGP? La varietà che lo caratterizza è quella del “femminello” di Siracusa, che produce limoni tutto l’anno, in quattro raccolti differenti, ognuno con le sue peculiarità. Questo è il momento del “primofiore verde” (da ottobre a dicembre), cui seguono il “primofiore invernale” (da gennaio ad aprile), il “bianchetto” (da maggio a luglio) e il “verdello” (tra luglio e ottobre).
Caratterizzato da un colore verde, legato alla clorofilla e all’escursione termica, il primofiore ha una forma ellittica, una buccia e una polpa che variano tra il verde chiaro e il giallo citrino e si differenzia dal bianchetto che è invece più ovoidale e giallo chiaro e dal verdello – o limone d’estate – dalla buccia verde chiaro e dal succo e dalla polpa gialli.
E con il Limone di Siracusa IGP si possono preparare innumerevoli piatti in cucina. Ne sa qualcosa lo stesso Consorzio che ha lanciato l’iniziativa “Limiùni! Limùn! Limòn!”, un omaggio del Limone di Siracusa IGP alla cucina regionale italiana: venti ricette per venti regioni. Stay tuned!