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Il linguaggio di tarantini e co.: non solo parolacce, ma assenza di pensiero

Creato il 05 settembre 2011 da Afrodite
Cazzi, culo, merda, pompa... Non sono tanto le parolacce di cui abbondano le intercettazioni tra Lavitola, Tarantini e la moglie di quest'ultimo (nonché amante del primo) a creare profondo disgusto e istintivo rifiuto.
In fondo le parolacce non sono esclusiva di nessuno e a volte servono a colorire il discorso o a esprimere con più intensità uno stato d'animo o un'emozione che non trova altro sfogo se non quello linguistico.
No, non è questione solo di turpiloquio. Il problema è molto più grave ed è la pochezza del linguaggio e quindi del pensiero di questi signori (?) e signore (?), perché linguaggio e pensiero, come sa chiunque abbia masticato un po' di linguistica, sono strettamente connessi e si influenzano l'un l'altro.
E se dunque i protagonisti di quello che assomiglia sempre più a un cinepanettone, ma è invece purtroppo la triste realtà della nostra vita attuale, non sanno pronunciare altro che termini riferentisi a parti intime e a prodotti delle medesime non è perché sono degli sboccati, ma è perché nella loro testa non alberga alcun altro pensiero.
"Non dirgli tutti i cazzi, perché quella si fa pigliare dalle crisi isteriche e mi fa una capoccia così", dice Lavitola a Tarantini riferendosi alla di lui consorte.
E più oltre: "Più merda c'è, meglio è", afferma, riferendosi ai soldi ottenuti con truffe e ricatti e ora al sicuro in una banca estera .
"Tu sai che sto con le pezze al culo", piagnucola il presunto manager in realtà procacciatore di escort  ovvero pappone come si diceva una volta. E infatti lui stesso, in un momento di debolezza si lascia andare e si riferisce alle signorine non con il raffinato termine oggi in voga ma con i più veritieri "baldracche", puttane" e "troie".
Anche perché per questi raffinati esponenti del sottobosco politico e affaristico si può immaginare che le donne appartengano tutte, indistintamente, alla categoria delle suddette.
Non a caso Lavitola, rispondendo al premier Berlusconi, afferma convinto: "Io sinceramente non credo che ci sia una donna al mondo che se lei le telefona e le dice "Vieni qua a farmi una pompa", quella non viene correndo". 
Questo è il linguaggio, questo è il pensiero. Ringraziamo le intercettazioni che mettono a nudo non tanto il primo, di cui sinceramente faremmo volentieri a meno, quanto il secondo.
Nella speranza che l'emergere di tanta pochezza serva ad alimentare la nostra indignazione e la volontà di cancellare un mondo che vive ormai con lo sguardo rivolto solo verso il basso, dove abbondano escrementi e latrine.
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