Il linguaggio muto dei pesci | La leggenda dice che...

Da Galadriel

Linguaggio muto
dei pesci

In un tempo che fu sulla Terra tutto taceva nel silenzio più totale. Gli animali non facevano versi, le acque scorrevano e i venti soffiavano, ma senza far rumore.
Nemmeno l'uomo proferiva verbo! Un giorno il dio del canto iniziò a suonare l'arpa e, quando fece vibrare le corde, ogni creatura sulla Terra si mise in ascolto. Allo stesso modo fecero vento, acqua e gli alberi. Il dio del cielo diede ordine ad ognuno di esprimere la propria preferenza al linguaggio che più gli si potesse essere congeniale. Ogni creatura ascoltò il signore del canto e scopri' il modo più idoneo di sillabare e di ronzare, di abbaiare odi ruggire. L'uomo imparò, non soltanto, tutti i vari suoni realizzati dall'arpa del dio ma imparò anche a cantare perfino meglio degli uccelli.
Fu cosi che ogni creatura vivente sulla Terra e nei cieli aveva dato la sua preferenza riguardo un particolare linguaggio.
Contrariamente i pesci ebbero meno fortuna, si rendevano conto che stava per accadere qualcosa di molto importante, ma non arrivavano a comprenderne cosa. Essi potevano osservare e vedere ogni creatura della Terra aprire e chiudere la bocca ma essendo sotto l'acqua, non potevano ne ascoltare ne udire nessun tipo di suono. Ad ogni modo, presero la decisione di comportarsi come ogni altro essere vivente. Fu per questo che i pesci aprono e chiudono la bocca senza mai emanare alcun suono.