Dallo studio condotto dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è emerso che i Campi Flegrei sono tra i luoghi italiani a maggior rischio per l’erosione delle coste.
Come riporta Il Corriere del Mezzogiorno, l’Istituto ha registrato negli ultimi dieci anni la costante presenza del fenomeno del bradisismo, studiato le variazioni meteomarine e le trasformazioni costiere, dovute alla speculazione edilizia, ai terremoti e allo scioglimento dei ghiacciai.
Marco Anzidei, primo ricercatore dell’Ingv, ha parlato di questo lavoro iniziato dieci anni fa ” grazie al quale è stato possibile fotografare la situazione attuale delle coste del Mediterraneo e di come queste siano soggette a deformazioni. L’obiettivo è individuare le zone costiere soggette a particolare subsidenza, dove l’aumento del livello marino è maggiore per il lento e progressivo abbassamento verticale del fondale. Fenomeno che produce, non solo un aumento locale del livello del mare, ma anche l’arretramento e l’erosione della linea di costa, con conseguente restringimento delle spiagge “.
Per aggiornamenti sullo stato dei Campi Flegrei e per un approfondimento dei dati si consiglia il sito dell’Ingv-sezione di Napoli