ATALANTA – BOLOGNA 1-1. Ricordo quella volta in cui ho detto: “D’ora in poi guarderò tutte le partite del campionato italiano”. Ecco, dopo aver assistito ad Atalanta-Bologna ho leggermente modificato il mio proposito: “D’ora in poi non guarderò più nessuna partita del campionato italiano”. Qualche maligno ha avanzato l’ipotesi-biscotto. A zittire le voci ci ha pensato Cristiano Doni, intervenuto direttamente da Singapore: “Non è vero niente. E’ da un po’ di giorni che non mangio biscotti perché ho lo stomaco imbarazzato”.
CAGLIARI – UDINESE 0-1. Bella partita quella tra le due sorprese del campionato 1998-1999. Peccato che solo pochi intimi abbiano potuto assistervi. Secondo i programmi si sarebbe dovuto giocare a Oristano, poi la sera prima del match la sede era diventata
Trieste. Al mattino presto, durante la rifinitura, la Lega Calcio ha comunicato alle squadre di recarsi al Nido d’Uccello. Poi, chiarito che il diametro del Nido d’Uccello era troppo piccolo e che si rischiava di cadere dal ramo tutti e 22 lì sopra è stato deciso di giocare a
Catania. Infine, dopo il riscaldamento si è scelto di giocare in un un luogo che avesse maggiormente a che fare con l’Italia. Il primo tempo si è disputato a Beirut, il secondo al Su Pistillone.
PESCARA –
NAPOLI 0-3. Risultato inaspettato per la gara più incerta della 34esima giornata. I bookmaker davano a 1345 la vittoria del Pescara e -10 quella del Napoli. Peccato per Veronica Lario, che ha visto sparire il suo patrimonio di un giorno puntando 10mila euro sul 2. Pacato come sempre il commento di Mazzarri: “Sparatemi addosso”.
CHIEVO – GENOA 0-1. Il Chievo butta via i punti salvezza. Li raccoglie il Genoa, anche se Ballardini si lamenta: “Puzzavano di frutta andata a male”. Più tranquillo del solito Matuzalem: ha rotto solo 8 tibie, 6 peroni e soprattutto i cosiddetti di Antonelli, il suo compagno di stanza, dal quale ogni sabato sera prima della partita va a piangere sulla spalla singhiozzando: “Spaccobottigliaammazzofamiglia”.
PALERMO – INTER 1-0. Parentesi seria. (Un Capitano, c’è solo un Capitano. Sì, Javier, torna a farmi godere). Stramaccioni diventerà un grande allenatore. La parentesi era già stata chiusa, no?
PARMA-LAZIO 0-0. Pierluigi Bersani prima della partita l’aveva pronosticato: “Oh ragassi, qui le cose son due. O vinciam noi o vincon loro, eh”. Ecco, è finita 0 a 0. Con due gol annullati. La fine della 2°, o era la 3°, Repubblica.
ROMA – SIENA 4-0. Iachini l’aveva promesso: “Lotteremo fino alla fine”. In effetti il risultato è stato incerto fino alle 16 e 45. Di sabato. Proprio in quel momento, infatti, Emeghara è venuto a sapere della ministro/a di colore del
governo Letta. A quel punto ha deciso di salire in campo (non su quello dell’Olimpico). E ha immediatamente assicurato a Vergassola: “Rimborserò l’Imu aumentando le accise sugli shampoo di Rosina”. Commovente la riappacificazione tra Osvaldo e il suo pubblico. Dopo il terzo gol si è rivolto alla Curva Sud e dal labiale traspare un amorevole “andate a morire ammazzati”.
SAMPDORIA – FIORENTINA 0-3. Il derby della Val di Non era atteso soprattutto per il secondo round dell’incontro tra Ljaijc e Delio Rossi. Finisce 2 a 0 per Adem, che rifila due pappine a Delio segnando un gol e facendo l’assist per lo 0-3. Poi il giocatore è andato a chiedere scusa al suo vecchio mentore: “Mi dispiace di averti offeso, vecchio di merda”. L’allenatore della Samp ha risposto mantenendo il self control impugnando un cric. Ma le telecamere all’autogrill di Busalla non erano attive.
TORINO – JUVENTUS 0-2. “Il derby è sempre una partita da tripla”. Nel senso che la Juve potrebbe vincere, a turno, 1 a 0, 2 a 0 o 3 a 0. L’ultima volta che ha vinto il Toro si giocava ancora con i numeri romani. Da sottolineare l’immutabile stima che intercorre tra Ventura e Conte. L’allenatore del
Torino ha attaccato: “Conte? Quello non è un parrucchino”. Conte ha risposto: “Ora che c’è
Victoria Cabello Quelli che il calcio è molto meglio”.
MILAN – CATANIA 4-2. Non mi occupo di calcio minore.
Twitter: @LorenzoLamperti