Notizie sulla sua vita ci raccontano che dopo qualche anno passato a Berlino con il marito, da lei denominato "l'Uomo di Rabbia", viene presa la decisione di sfruttare la residenza di campagna della famiglia. Ed Elizabeth, dopo aver scoperto quel luogo incantato, dallo splendido giardino, farà pressione perchè la famiglia si trasferisca in campagna."Questo è più un luogo incolto e selvaggio che un giardino. Per venticinque anni non ha vissuto nessuno nella casa, e tanto meno nel giardino, ed è un posto così incantevole che la gente che avrebbe potuto viverci e non l'ha fatto, preferendo deliberatamente gli orrori di un appartamento in città, dev'essere appartenuta a quella schiera di persone senz'occhi e senz'orecchie di cui il mondo sembra per lo più composto. E senza naso, anche se non sta bene dirlo; ma la maggior parte della felicità che io provo in primavera è dovuta all'odore della terra bagnata e delle foglie novelle".
Un giardino che ormai non esiste più ma che lei, una volta presa dimora lì, trasforma e plasma a suo gusto. Giardino luogo di lettura e passeggio, luogo di gioco con le figlie, le Bimbe d'Aprile, Maggio e Giugno. Il privilegio dell'ozio e del coltivare, oltre alla terra, le proprie passioni.
Consiglio questo BLOG PAROLE IN PENTOLA oppure un articolo da LA RIVISTA CULTURALE in cui si tratteggia come nel giardino di casa sua, Elizabeth solitaria e defilata, osserva le piccole cose godendo di quel piacere intimo che si trova nella quiete, nelle piante.
“In alcuni giorni molto speciali, divini, come oggi, ho effettivamente desiderato che ci fosse qualcun altro a godere di questa bellezza con me. Nella notte c’è stata la pioggia e tutto il giardino sembra cantare, non solo gli instancabili uccellini, ma anche le piante vigorose, l’erba e gli alberi sono felici, i cespugli di lillà – oh, quei cespugli di lillà! I fiori sono tutti usciti fuori oggi, e il giardino è intriso del loro profumo. Ne ho portato in casa a bracciate, raccoglierlo è un piacere, e ogni piatto e ciotola e vaso è pieno di gloria viola. I domestici pensano che ci sarà una festa e vanno svelti mentre vado di camera in salotto a guardare la dolcezza dei fiori, e le finestre sono tutte spalancate in modo da unire il profumo dentro al profumo fuori. I camerieri scoprono a poco a poco che non vi sarà nessuna festa e si chiedono perché la casa debba essere riempita di fiori per una donna da sola, e cosi bramo sempre di più per uno spirito affine – sembra così da avidi avere tanta bellezza solo per sé. Ma le anime gemelle sono molto, molto rare, così che quasi potrei accontertarmi di piangere con la luna. E’ vero che il mio giardino è pieno di amici, solo che sono muti”.
PERCHE' TRATTARE DI QUESTA AUTRICE E DEL SUO LIBRO COSI'SINGOLARE?
Qualche giorno fa ho avuto l'opportunità di visitare un dei più bei giardini che abbia mai ammirato - pur se nativa della zona e ora quasi stanziale in periodo di pensione- Il giardino si trova in località Monticello,nelle vicinanze di Todi, in una luogo appartato ma che si apre a panorami che, a seconda della stagione, si ammirano tra la nebbia o sotto il sole. Lì, come si legge , in un sito dedicato, due "inesperti giardinieri", Gabriella e Gerardo Lizza hanno trasformato con tempo, passione, studio e lavoro quella zona che una volta erano campi coltivati
UN ANGOLO DEL GIARDINO
COME E' NATO IL GIARDINO?E' un giardino dalla vista d'insieme scenografica che si coniuga con la passione per la botanica e il giardinaggio.La signora di Monticello, Gabriella, così si racconta in un articolo scritto per il sito dell'Associazione "Giardini aperti": "Una rosa mutabilis sulla strada, un piccolo viale fra due campi di ulivi, un grande ciliegio, una casa di campagna sulle colline dell'Umbria. E poi il giardino, nato su quello che era un campo di grano, attraverso un percorso lento iniziato dal casuale incontro su una bancarella con il libro di Vita Sackville West (1)"
Ed ecco come , Gabriella, la Signora di Monticello
MONTICELLO (2)
sia rimasta colpita dai riferimenti poetici e dall'aurea romantica, delle " mimose al vento che si muovono come soffici anatroccoli" , o dai consigli su come curare le piante e come progettare giardini, soprattutto dal suo famosissimo giardino bianco, etereo, lunare e virginale, ai giardini bi o tri colore.E Gabriella Lizza dal sito ci racconta ancora del suo giardino scenografico:" L'amore per la lettura si è unito a una visione scenografica degli spazi, in alcune parti raccolti e avvolgenti, in altre aperti sulla campagna e sui boschi circostanti. Ogni area ha una sua caratteristica. In una prima zona spiccatamente primaverile fioriscono prunus, peonia, wisteria, syringa e spiraea. Scendendo dal portico si arriva al cuore del giardino: un prato dominato da un tiglio e circondato da piante in grado di offrire interesse durante tutto l'anno: malus da fiore, punica granatum, philadelphus, iris. Ovunque una profusione di rose, dalla gigantesca Fantin Latour, alla prediletta M.me Carrière, agli ultimi arrivi Generale Shablikine e Le Vesuve.
(1)Per quindici anni, ogni settimana, 810 in tutto, Victoria Sackville-West - ribattezzata «Vita» dalla madre - una donna che amava le donne, scrisse di giardini e piante il sabato, sulle pagine del quotidiano Observer.
(2) Monticello: antichissima proprietà della famiglia Astancolle, fu così chiamato in quanto si trovava sopra un piccolo colle (monticulus). Nel 1426 vi si rifugiarono i peggiori fra i ghibellini degli Astancolle, mentre nel 1499 ospitò i seguaci di Altobello Chiaravalle, rischiando così la distruzione da parte della città di Todi. La torre è ancora quella dell'epoca