Questa videopoesia intitolata "Il lungo inverno" racconta le suggestioni delle mie montagne. La mia casa è protetta dall'ombra di un gigante montuoso che nel gergo popolare è sempre stato chiamato la "Montagna Sgarrupata" per via delle fenditure rocciose che l'attraversano da parte a parte. Le Cerrelle erano il luogo in cui maggiormente si concentravano i boschi di cerri, ovvero di querce, quei maestosi alberi, tanto sacri alla tradizione druidica, al riparo dei quali i sacerdoti celtici celebravano i loro riti notturni avendo come unico tetto sopra di loro il cielo trapunto di stelle. Nel linguaggio celtico la parola Jur Giur significa bosco: da qui il nome del paese che sta poco più in alto rispetto a dove io vivo, Ciorani. Ma tutta la zona è ricca di toponimi legati agli alberi: Mai, Licinella, Tegli, Cerrella Acqua d'o Chiuppo... Se allora il Ciorano era colui che abitava nel bosco di cerri, capirete che, nella mia mente, il passo da qui a Faerie e al suo piccolo popolo è rapido come un baleno. Le foto dei miei boschi, alterate al computer, le suggestioni delle parole raccolte in versi (si sa che le prime poesie furono formule magiche), l'incantevole musica di Makinef ( egli stesso scrive del suo lavoro "Faerie", datato 2011, che se le fate esistessero, sarebbe questa la musica che suonerebbero) sono stati alchemicamente fusi per generare quest'opera sciamanica, che raccoglie le suggestioni della mia terra.
Luogo: Bosco dei Cerri, Ciorani, Bracigliano
Questa videopoesia intitolata "Il lungo inverno" racconta le suggestioni delle mie montagne. La mia casa è protetta dall'ombra di un gigante montuoso che nel gergo popolare è sempre stato chiamato la "Montagna Sgarrupata" per via delle fenditure rocciose che l'attraversano da parte a parte. Le Cerrelle erano il luogo in cui maggiormente si concentravano i boschi di cerri, ovvero di querce, quei maestosi alberi, tanto sacri alla tradizione druidica, al riparo dei quali i sacerdoti celtici celebravano i loro riti notturni avendo come unico tetto sopra di loro il cielo trapunto di stelle. Nel linguaggio celtico la parola Jur Giur significa bosco: da qui il nome del paese che sta poco più in alto rispetto a dove io vivo, Ciorani. Ma tutta la zona è ricca di toponimi legati agli alberi: Mai, Licinella, Tegli, Cerrella Acqua d'o Chiuppo... Se allora il Ciorano era colui che abitava nel bosco di cerri, capirete che, nella mia mente, il passo da qui a Faerie e al suo piccolo popolo è rapido come un baleno. Le foto dei miei boschi, alterate al computer, le suggestioni delle parole raccolte in versi (si sa che le prime poesie furono formule magiche), l'incantevole musica di Makinef ( egli stesso scrive del suo lavoro "Faerie", datato 2011, che se le fate esistessero, sarebbe questa la musica che suonerebbero) sono stati alchemicamente fusi per generare quest'opera sciamanica, che raccoglie le suggestioni della mia terra.
Questa videopoesia intitolata "Il lungo inverno" racconta le suggestioni delle mie montagne. La mia casa è protetta dall'ombra di un gigante montuoso che nel gergo popolare è sempre stato chiamato la "Montagna Sgarrupata" per via delle fenditure rocciose che l'attraversano da parte a parte. Le Cerrelle erano il luogo in cui maggiormente si concentravano i boschi di cerri, ovvero di querce, quei maestosi alberi, tanto sacri alla tradizione druidica, al riparo dei quali i sacerdoti celtici celebravano i loro riti notturni avendo come unico tetto sopra di loro il cielo trapunto di stelle. Nel linguaggio celtico la parola Jur Giur significa bosco: da qui il nome del paese che sta poco più in alto rispetto a dove io vivo, Ciorani. Ma tutta la zona è ricca di toponimi legati agli alberi: Mai, Licinella, Tegli, Cerrella Acqua d'o Chiuppo... Se allora il Ciorano era colui che abitava nel bosco di cerri, capirete che, nella mia mente, il passo da qui a Faerie e al suo piccolo popolo è rapido come un baleno. Le foto dei miei boschi, alterate al computer, le suggestioni delle parole raccolte in versi (si sa che le prime poesie furono formule magiche), l'incantevole musica di Makinef ( egli stesso scrive del suo lavoro "Faerie", datato 2011, che se le fate esistessero, sarebbe questa la musica che suonerebbero) sono stati alchemicamente fusi per generare quest'opera sciamanica, che raccoglie le suggestioni della mia terra.