Il luogo del delitto

Creato il 30 agosto 2014 da Patuasia

Questa è bella davvero. E per certi aspetti inquietante. Dunque, stamane mi reco ai giardini per scattare qualche nuova immagine all’albero appena abbattuto per volontà dell’amministrazione comunale. Intorno il nastro bianco e rosso, ma nessun cartello di divieto di ingresso che indichi il cantiere. Entro, mi presento come giornalista con la volontà di prendere qualche foto. Gli operai mi intimano di andarmene: il luogo è rischioso, ma loro non indossano caschi o altri strumenti necessari alla loro sicurezza. Dopo pochi secondi un 0maccione grande e grosso, anche lui sprovvisto di casco che si qualifica come responsabile del cantiere, mi ringhia contro che devo andarmene, mi mette addirittura le mani addosso, spingendomi verso l’esterno e  facendomi vacillare. Chiama la polizia. Va bene, chiami pure, io sto sto solo facendo il mio dovere di informazione verso i cittadini a cui viene tolto senza spiegazione un albero centenario e presumibilmente sano.

La scena è da telefilm di pessima qualità. Il tizio che non mi dà le sue generalità nonostante io gliele abbia chieste più volte, mette le mani davanti all’obiettivo per evitare che io possa testimoniare, telefona alla polizia chiedendo un intervento della massima urgenza! Secondo lui alcune persone sarebbero entrate a loro rischio e pericolo in un’area vietata, snobbando i suoi gentili inviti ad andarsene. Non sono lontana dal cellulare e urlo le mie ragioni: 1 – sono sola che usi il singolare 2 – se l’area è a mio rischio e pericolo, come afferma, me ne assumo la responsabilità 3 – i modi gentili sono ringhi di pitbull e spintoni. Il luogo è davvero rischioso, ma non a causa del povero albero che, abbattuto, non può nuocere, ma piuttosto a causa di un funzionario aggressivo che a momenti mi sbatte a terra. Domande inevitabili: è così che si tratta una giornalista? (Se fossi stata un uomo so di certo che il comportamento sarebbe stato meno audace, ma ugualmente intollerabile.) Se l’albero fosse davvero ammalato e rischioso per gli umani perché non invitare i giornalisti ad appurarlo direttamente? Quel funzionario (aiutatemi a dargli un’identità, grazie), invece si è comportato per difendere una verità scomoda che è bene non conoscere. Guardate cosa hanno fatto ora per evitare fastidiosi intrusi: recinzione e telo blu che nasconde il tronco mozzato! Diranno per motivi di sicurezza e sono balle! Con questa scusa ci propinano di tutto! Cosa potrebbe mai uscire da quel tronco? Gas nervino? No, solo la stupidità di un’amministrazione unita a una arroganza ormai intollerabile!


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