Leo Peruz non è solo uno scrittore di gialli o di romanzi storici: egli è entrambe le cose. Uno dei segni distintivi dei suoi libri è senza dubbio quello di riuscire a inserire personaggi con dei tratti caratteriali ben delineati all'interno di contesti temporali precisi, descrivendo in maniera dettagliata gli usi, i costumi, gli ambienti e il registro linguistico dei diversi ceti sociali coinvolti nel racconto. “Il Maestro del Giudizio universale” fonde tutti questi elementi con una trama avvincente, ispirata alla migliore tradizione giallistica, e uno stile di scrittura raffinato, elegante, ma mai ampolloso o retorico. La lettura scorre veloce, coinvolgendo sin dalle prime pagine: una sera, l'attore Eugene Bischoff si toglie la vita, mentre in casa sua sono ospiti il distinto barone Von Yosch e un gruppetto di amici. In realtà, in molti sono convinti che si tratti di omicidio e, mentre in un primo momento Von Yosch medita di partire per allontanarsi dal clima di sospetto che aleggia soprattutto su di lui, successivamente si mette alla ricerca del vero colpevole. Partecipano alle indagini anche un medico e un impetuoso ingegnere, quest'ultimo particolarmente interessato a giungere alla soluzione del caso. Ben presto, si scopre che il decesso di Bischoff è legato ad altre misteriose morti, unite insieme da un sottile filo rosso rappresentato da un libro, detentore di un arcano e pericoloso segreto. Ma quando l'enigma sembra svelato, arriva un colpo di scena del tutto inaspettato che lascia interdetti, ed è esattamente in quel momento che Leo Perutz smette di essere l'autore volto all'intrattenimento di Brecht e diventa un vero e proprio “genio”, come l'ha definito il padre di James Bond, Ian Fleming. Perché al giallo e alla storia si unisce anche la componente psicologica dei personaggi, puntualmente alterata, suggestionata dagli eventi: ad un tratto diventa difficile distinguere la realtà dalla finzione, la perfetta ricostruzione esterna degli avvenimenti collide con l'interiorità caotica dei caratteri, mentre un episodio casuale dà vita una serie di reazioni a catena imprevedibili e surreali, finché la verità stessa viene messa in discussione e il lettore non può far altro che fornire una sua personale, e mai univoca, interpretazione dei fatti.
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