Il Maggio dei Libri 2015: i 7 titoli con cui vi spiego perché leggo

Da Strawberry @SabyFrag

Arriva quest’anno la quinta edizione di Il Maggio dei Libri. Un periodo di eventi e iniziative volte a trasmettere un messaggio importante e vitale: leggere fa crescere e fa meravigliosamente bene. Un progetto che parte con la Giornata Mondiale del Libro e si snoda fino alla fine di maggio, promuovendo l’abitudine alla lettura e l’idea di libro come amico e compagno di vita.

Anche in un periodo di magra come quello che (ormai da parecchi mesi) sto vivendo, continuo a credere che non c’è conforto migliore di quello che trovo tra le pagine di un libro. I libri sono i miei migliori amici da sempre e, come ogni bibliofilo che si rispetti, riescono a regalarmi gioia non solo con le loro parole ma anche con la loro semplice presenza. Li vedo spuntare dalla borsa, fare capolino dal comodino vicino al letto, irrompere con un tonfo nel silenzio di un pomeriggio da uno scaffale sempre troppo pieno, accomodarsi in valigia negli angoli ancora vuoti, arricciarsi per quella goccia d’acqua caduta per sbaglio, macchiarsi d’erba la prima domenica al parco, reclamare attenzione aprendosi a metà sulla mia faccia assonnata, svegliarsi con me al mattino scivolando tra le coperte quando mi alzo per dare inizio a una nuova giornata.

Il rapporto tra un lettore e i suoi libri è qualcosa di intimo e privato, unico da persona a persona e non sempre facile da spiegare. Così, per celebrare un mese che amo molto, ho deciso di spiegarvi perché io leggo attraverso sette titoli di libri letti nel corso degli anni, che rappresentano altrettanti motivi del mio amore per la lettura.

1. Stupore e tremori (A. Nothomb)

Leggere un libro è un’esperienza che produce meraviglia. Le storie raccontate portano con sé misteri e inaspettate verità, ma anche personaggi fantastici e scenari immaginifici. Lo stupore si fa strada nel nostro animo mentre i nostri occhi macinano righe su righe di parole, regalandoci un’esperienza unica e indimenticabile, capace di provocare di volta in volta brividi e tremori, a volte di paura, quasi sempre di piacere.

 

2. La bellezza delle cose fragili (T. Selasi)

L’equilibrio tra libro e lettore è delicato e molto spesso fragile. Un libro ti conquista poco a poco e poi, si sa, basta una giornata no o un periodo intenso per cambiare la nostra impressione del mondo e di ciò che stiamo leggendo. Ci saranno libri che amerete subito e libri che faticheranno a entrare nelle vostre grazie. Ma è in questo gioco di incastri, di sussurri tra le pagine, di pazienti attese e improvvise intese che si nasconde la bellezza di un rapporto mutevole ma destinato a perdurare nel tempo.

3. Possessione (A. Byatt)

Perché a noi lettori piacciono i libri anche come oggetto. Toccarli, accarezzarli, piegarli, sfogliarli, annusarli… vogliamo sentirli nostri e appropriarcene in ogni loro componente. Possedere un libro, una volta che ne si sono fatte proprie le sue parole, è anche un’ancora di salvataggio: avremo sempre la certezza che c’è un amico che ci aspetta.

4. Una stanza tutta per sé (V. Woolf)

Leggere crea angoli, nascondigli, piccoli eremi in cui raccogliersi e dedicarsi all’attività che ci piace di più fare. Ognuno di noi ha il suo spazio perfetto, la nicchia in cui lasciarsi andare in compagnia dei nostri amici di carta. Se per Virginia avere una stanza per sé era la condizione necessaria per scrivere, per me avere una stanza in cui ci sono dei libri che mi accolgono è la più confortante e piacevole situazione che un lettore possa incontrare.

5. Le notti bianche (F. Dostoevsky)

Perché tra le notti che ricorderemo con più affetto nella vita ci sono di sicuro quelle passate in bianco in compagnia di un libro che non ci vuole mollare, incapaci di abbandonare protagonisti e vicende, di obbedire alla nostra auto-imposizione “Questo è l’ultimo capitolo” e continuare a voltare pagina, curiosi ed entusiasti, per non dare fine alla magia fino in fondo.

6. Nessun dove (N. Gaiman)

Leggere è il modo migliore per viaggiare con la mente quando si è costretti a rimanere nello stesso posto. Un viaggio verso luoghi esotici e sconosciuti, epoche lontane e nostalgiche, mondi fantastici e pianeti ancora da esplorare. Sono luoghi del cuore di cui il libro è il portale e la strada la conosci solo tu.

7. Non lasciarmi (K. Ishiguro)

Perché poi arriva l’ultima pagina, l’ultima frase e all’improvviso ci si sente un po’ orfani. Ci guardiamo indietro e scorriamo l’avventura vissuta con un pizzico di nostalgia. E cerchiamo di far durare il più possibile quelle parole che ci separano dalla fine. Ma è quando arriviamo alla conclusione che ci rendiamo conto che un libro non può lasciarci e non ci lascerà mai: si accoccolerà in un piccolo andito del tuo cervello e del tuo cuore e riemergerà di tanto in tanto per regalarti ricordi ricchi di commozioni e sensazioni di benessere. Di tanto in tanto mi piace tornare con la memoria a quei personaggi che hanno significato tanto per me, a quei luoghi che ho adorato visitare solo con la mia immaginazione, rivivere quei momenti che ho amato molto e mi hanno fatto versare persino qualche lacrima. Un libro è per sempre e non c’è dono migliore che leggere e scoprire che non sarai mai più solo.

 

Buon Maggio dei Libri a tutti!