Altro che Naruto e Dragon Ball!E poi credo che per quelli della mia generazione siano stati anche in un certo senso il primo approccio al sesso. Voglio dire, a quanti maschietti - e non solo - la sigla finale di ransie regalava turbamenti sconosciuti?! Io l'adoravo e nonostante la puntata fosse finita la sigla la guardavo sempre. Personalmente poi le nottate di Georgie e Lowell nello stesso letto (nudi) mi davano parecchio da pensare... a voi no?!Proprio per questi motivi i cartoni giapponesi sono stati messi sotto accusa: prima ultracensurati (così che non si capiva più un caxxo della trama) e poi quasi scomparsi dai programmi per bambini. CHE CAVOLATA!!!! E credo di parlare a nome di tutti i bambini degli anni '80/primi '90... Cioè, non mi pare che i bambocci di oggi - cresciuti a forza di Dragon Ball e robe varie - abbiano una mentalità poi così sana, tutt'altro! Io credo che noi a 14 anni avevamo una mente molto più ingenua e pulita... nonostante (o forse grazie) a questi cartoni.In ogni caso ben altre sono le responsabilità della società se ci sono ragazzini che bevono, si drogano, stuprano e quant'altro... O è più semplice dare la colpa al talco di Pollon? Suvvia! Potevamo anche canticchiare "sembra talco ma non è, serve a darti l'allegria!", ma mica lo sapevano cos'era questo benedetto talco! E invece scattò la censura sui cartoni. Se vi va leggetevi questo articolo, io l'ho trovato molto interessante e in parte devo dire che son d'accordo.
Abbasso la censura!!!!
O se proprio volete censurare qualcosa, perchè non vi accupate di certe pubblicità o di tutta la pornografia e la violenza che va in onda anche in fascia "protetta"?!Mistero. (O meglio, interesse economico).Il Giappone poi mi ha sempre intrigata, sia per quanto riguarda la letteratura sia per quanto riguarda i costumi e il vivere sociale, la mentalità così tremendamente diversa dalla nostra che trapelava anche dai cartoni.
Se ci avete fatto caso i personaggi avevano tutti una immensa forza di volontà, spirito di sacrificio... sembravano quasi adulti, e in effetti i manga da cui venivano tratti non erano certo per bambini. Nella nostra cultura occidentale non c'è mai stata l'idea così forte dello spirito di sacrificio, dei risultati a tutti costi, dell'onestà intellettuale e dell'onore da salvaguardare... e nemmeno l'idea di un tutto, un insieme di persone, che lavori insieme per raggiungere uno scopo.Mi spiace moltissimo per quello che sta accadendo in Giappone. Ora lì è la stagione dei ciliegi... se mai ci andrò mi piacerebbe farlo proprio di questi tempi, un periodo magico e di grande atmosfera. Non a caso il mio libro preferito e 100% made in Japan.
Forse sarò stata giapponese in un'altra vita, perché io in questi libri mi ci ritrovo tantissimo... cosa che non mi accade con gli autori italiani, che, come ben sa chi mi conosce un minimo, DETESTO.
Alla prossima!