“Tutto ciò che devi sapere è già dentro di te. Nessuno può insegnartelo perché ti appartiene. Solo che devi scoprire di averlo, accettarlo e imparare ad usarlo. Forse in quest'ultima cosa sì, io posso aiutarti, come la vita stessa nel suo accadere ti aiuta segnalandoti un cammino, il tuo cammino. Ma tu devi cogliere i segnali che ti dà, non dolertene e lamentartene perché altrimenti ti perderai per strada e sarai per sempre infelice, ché quando non si conosce ciò che si ha si desidera continuamente altro e il desiderare acceca lo spirito.”
Ci troviamo a Baghdad, sotto gli incessanti e devastanti bombardamenti della guerra. Un uomo cammina per la città, ma nessun rumore lo circonda, se non qualche suono ovattato che risuona confuso. L'uomo con una mano afferra un bastone lungo e sottile. Appena lo alza centinaia di piccioni si alzano in volo e seguono i movimenti di quel bastone, quasi volendo seguire una musica che nessuno può sentire.
E' da qui che parte il libro. E' questa la storia di Fahim, un giovane uomo che anni prima ha perso l'udito a causa di una grave forma di morbillo. Era poco più di un ragazzo quando scoprì che non avrebbe più sentito rumori o voci. Questa sua deformazione causò gravi problemi a lui e alla sua famiglia. Il padre da quel giorno cominciò a bere molto fino a ubriacarsi quasi tutte le sere, provocando così le ire del fratello maggiore di Fahim, Alì, che decise di abbandonare tutti per andare in guerra.
La famiglia di Fahim era così definitivamente lacerata, ma il ragazzo, grazie all'aiuto di Hasan, un vecchio saggio senza una gamba, scoprì un nuovo modo di vivere. L'anziano insegnò al giovane ad ascoltare e dialogare con la natura, gli mostrò come i piccioni possano seguire i movimenti delle sue mani; un potere che rimarrà al ragazzo per sempre.
Inizierà così una “nuova vita” per Fahim. Passerà gli anni sempre in contatto con la natura e con il suo vecchio amico Hasan, ma senza mai smettere di sperare nel ritorno del fratello Alì dalla guerra.
E anni dopo il caro Alì tornerà, cambiato profondamente nel corpo e nello spirito, ma resterà pochi giorni, temendo una denuncia come disertore.
Ecco allora Fahim partire, sempre alla ricerca del fratello, e sempre seguito dal suo stormo di piccioni.
Personalmente adoro Vauro. Ho sempre apprezzato le sue vignette satiriche, ma in questo caso ho scoperto un personaggio nuovo, sensibile ai drammi della guerra. Lo scrittore ha svolto numerosi reportage in Afghanistan, Palestina, Sudan e Iraq. Ed è proprio in uno di questi viaggi che ha incontrato il personaggio che ha dato vita a queste pagine.
E' un libro intelligente e stimolante, anche se a tratti l'ho trovato un po' ridondante.
Mi è piaciuto molto il modo in cui lo scrittore ha descritto la perdita dell'udito da parte del ragazzino; sembrava di vivere personalmente quella toccante esperienza.
E consiglio questo libro soprattutto per il modo in cui viene raccontato il ritorno dalla guerra di Alì, profondamente segnato da un'esperienza che non può lasciare nulla di positivo.