il male capitolo 3: crepare

Creato il 27 aprile 2012 da Davideciaccia @FailCaffe

(segue da “il male capitolo 2″)
come ha scritto Arundhati Roy quasi un decennio fa, le oscure cose che stanno accadendo in India sono fatti noiosi di cui i giornali non parlano perchè “manca il dramma, il formato gigante, la magnificenza epica della guerra; perchè fa cattiva tv ed ha a che fare con cose noiose come il lavoro, i soldi, l’elettricità, l’irrigazione”.

ma dopo vent’anni in cui le multinazionali occidentali sono state libere di compiere degli scempi indegni di ogni essere umano, i giornalisti indiani come la Roy e l’internet (ancora) libero hanno fatto venire a galla una montagna di merda così alta e puzzolente di cui anche noi che siamo seduti dietro ad uno schermo dall’altra parte del globo non possiamo ignorare la puzza. ecco, io sono schifato, indignato e arrabbiato per tutto questo e lo sono dieci volte di più quando leggo che nel 2011 i tg nazionali italiani hanno trasmesso 413 notizie sul matrimonio reale inglese e 91 sul matrimonio di Alberto di Monaco, mentre NESSUNO parla di cosa sta accadendo qualche migliaio di chilometri ad est da noi.

la crisi alimentare
quella di adesso è una delle più gravi crisi agricola mai avuta nel mondo, dalla quale paesi come Egitto o Tunisia hanno avviato delle vere e proprie rivoluzioni (con l’aiuto di chi e perchè?) ma che è costata ad altre popolazioni in India o Cina la vita di un numero incalcolabile di persone. la statistica sostiene che ogni trenta minuti in India c’è un agricoltore che si suicida perchè non è più in grado neanche di sfamare la propria famiglia. Questi fatti sono alle porte del nostro mondo e non sono causati dalla loro arretratezza tecnologica o dalla siccità stagionale; nel documentario “Bitter Seeds” di Micha Peled, un vecchio agricoltore indiano racconta come qualche decennio fa la povertà di un uomo che coltivava la propria terra per tutta la sua vita era una povertà dignitosa; e allora cosa è successo? nonostante l’India producesse più latte, zucchero e cereali di quanti ne abbia mai prodotti in passato, sotto le pressioni della WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio) ha dovuto annullare le restrizioni sull’importazione di 1400 prodotti di primo consumo che hanno inondato il mercato interno causando un gravissimo danneggiamento della produzione locale, la quale non può neanche esportare perchè non conforme agli standard del primo mondo.
la WTO, pur essendo un organismo che interagisce con il 97% del commercio mondiale, è nella pratica un organismo fortemente controllato da U.S.A. ed UE; non aderire ad esso, non seguire le sue indicazioni, significa interrompere tutti i rapporti commerciali e, indirettamente, subire un embargo. cosicchè ora chi produce troppo o troppo poco è strangolato dal mercato globale; questa è la globalizzazione che mette in competizione le enormi corporazioni meccanizzate con i contadini che possiedono al massimo un paio di acri e un bue per arare la terra

i soprusi dei potenti
la povertà di 1 miliardo di persone è la ricchezza di qualcun altro.
lo è stato per la Enron, una società petrolifera di Houston che nel 1993 voleva vendere energia allo stato del Maharashtra (dove si erge Mumbai) con un contratto fortemente sfavorevole per i consumatori. Le proteste contro la corruzione e le irregolarità permisero in un primo momento al governo eletto di stracciare il progetto e impedire che con la scusa della “liberalizzazione” fosse perpetrato un saccheggio colossale. Ma in poco tempo le pressioni statunitensi (ambasciatori, politici indiani corrotti) permisero la “rinegoziazione” e la firma del contratto; al 2002 la Enron vendeva elettricità al doppio del prezzo del suo diretto concorrente, sette volte più costosa del prezzo di un’altra azienda in gara. è stata, secondo gli esperti indiani, la più grande frode nella storia del paese. dopo un gravissimo terremoto nel Gujarat il nuovo primo ministro del governo ha provato a tirarsi fuori dal contratto ma l’azienda americana, una delle società che avevano maggiormente contribuito alla campagna di George W Bush, è riuscita ancora una volta ad avere la meglio grazie alle “indicazioni/minacce” dei funzionari di politica estera americana.
questo significa diventare ricchi sulla pelle di milioni di persone.

le violenze sui più deboli
la povertà di 180 milioni di persone non è abbastanza poco per qualcun altro.
cosa volete che importi della loro vita se nella zona in cui abitano vogliono costruire una delle 168 dighe previste nella nazione; quella di Kalpasar sarà lunga 34 km e comprenderà porti, stazioni autostrade ed aereoporti.
ora, fermatevi un attimo a pensare: in una nazione di oltre un miliardo di abitanti i primi cento indiani possiedono un quarto dell’intero PIL nazionale, questi sono gli stessi criminali che per dei “progetti di riqualifica” che fanno girare miliardi di dollari stranieri stanno cedendo territori non loro dove milioni di piccoli agricoltori già stremati da tutte le sfighe che gli sono già capitate hanno l’unica baracca che la loro genealogia abbia mai avuto. c’è chi finisce per ammassarsi ai piedi dei grattacieli delle megalopoli dove un mio amico raccontava, paragonandola ad una foresta, sui piani più alti vivono gli uccelli più belli e più forti e in basso, nel sottobosco dove non arriva neanche la luce, vivono i vermi.
c’è chi invece non ci sta ad andare via da quella che è la sua casa ed è stanco di tutte queste ingiustizie. così le autorità hanno finanziato ufficiosamente milizie para-militari pronte a sfollare intere aree interessate torturando (i sassi nelle vagine delle donne sono oramai metodi passati) e uccidendo chi non vuole andare via.
sono state dichiarati terroristi, illegali non solo i ribelli che combattono nelle foreste (e hanno rapito qualche settimana fa il nostro connazionale Paolo Bosusco) ma anche le semplici persone che si rifiutano di abbandonare la propria terra in modo da permettere ad uno degli eserciti più grandi del mondo di difendersi dalle persone più povere e malnutrite del pianeta.
cosa dice la comunità mondiale a riguardo?

il lavaggio del cervello
ma per vincere una guerra così grande non basta combattere i poveri analfabeti, bisogna combattere anche le persone che sanno leggere e potrebbero accedere a queste informazioni; sto parlando degli intellettuali indiani, degli studenti che dall’India vincono una borsa per gli Stati Uniti o la Turchia e sto parlando anche delle informazioni che possono arrivare a noi.
a Mumbai vive Mukesh Ambani: l’uomo più ricco del paese, ha costruito un grattacielo di 27 piani che al momento è considerata la più costosa casa al mondo.
la moglie Nita, fondatrice della Dhirubhai Ambani International School e attivista nel campo dell’educazione, delle risorse umane ecc è la prova vivente di quanto dietro alla filantropia ed alle ONG si nasconda un disegno atto a “gestire la percezione delle cose” nel mondo proprio come è successo negli anni’70 al movimento nero delle pantere: fondazioni ONG come Ford e Rockefeller finanziarono con borse di studio ed assegni di ricerca i movimenti moderati più adattabili alle logiche di mercato ed il movimento radicale, oramai isolato, si accartocciò su sè stesso. Così ora c’è un’intera generazione di indiani che ha studiato in America o che avrebbe gli strumenti per cominciare ad invertire la rotta intrapresa e che invece pensa oramai esattamente come loro ed è in prima linea nelle attività di ammodernamento del paese.

e poi?
e alla fine ci siamo noi che per qualche oscuro motivo veniamo a conoscenza delle dittature e dei soprusi solo a un certo punto della storia, quando fa più comodo. non possiamo più accontentarci della spazzatura propinata dai telegiornali d’intrattenimento ma non dobbiamo neanche accontentarci di leggere le notizie principali dei giornali on-line, anche loro concorrenti nel raccontare la più piccola fetta possibile della realtà.
bisogna informarsi, leggere, capire che questo modo di crescere è ancora in piedi perchè stiamo vivendo sulle spalle di miliardi di persone e ciò è vergognoso.
con internet ognuno può condividere ciò che vuole con gli altri, non limitiamoci a condividere qualche bella canzone o delle foto, condividiamo tutte le informazioni che prima non era così facile far girare.

“Il fatto è che quanto sta succedendo oggi in India non è un “problema” e le questioni che alcuni di noi stanno sollevando non sono “cause”. Sono enormi sconvolgimenti politici e sociali che stanno squassando il paese. Non siamo coinvolti per il fatto di essere scrittori o militanti. Siamo coinvolti perché siamo esseri umani”
Se siete tra i fortunati con una cuccetta prenotata sul convoglio piccolo, allora “lasciare tutto agli esperti” è una soluzione vantaggiosa sia per l’esperto che per voi. È un sistema comodo per scrollarvi di dosso il vostro ruolo in questo schema. E crea un enorme mercato professionale per “esperti” di tutti i tipi. C’è un intero orribile universo che aspetta solo di essere esplorato. Arundhati Roy”


Filed under: Vita Tagged: globalizzazione, india, male

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