Hannah Arendt Linden, (1906 - 1975) è stata una filosofa, storica e scrittrice tedesca naturalizzata statunitense, nel 1963 teorizzò una concezione del maligno nel libro “La Banalità del Ma-le” (1963). Essa attribuiva le azioni malvagie principalmente a quella che definì l’“incapacità di pensare”, e questo deficit, non proprio degli stupidi, può essere presente anche nelle persone più intelligenti e consiste nel non riuscire a riflettere su se stessi e sulle proprie azioni. Sosteneva che quei pochi che non aderirono ai regimi totalitari avevano la “capacità di pensare”, cioè erano in grado di auto-giudicarsi e di chiedersi se sarebbero stati in grado di compiere o meno certe azioni, e di affrontare poi il proprio giudizio. Per la Arendt, il processo di Norimberga e il processo ad Eichmann (famoso criminale nazista), furono una rivelazione, in quelle occasioni era emerso quanto il concetto di Male tradizionale non avesse più valore. Si trattava di persone che avevano commesso crimini atroci, eppure nessuna di esse era un mostro sadico o perverso, ma tutti individui perfettamente “normali” che facevano il loro lavoro, spinti da una “cieca obbedienza”, tanto che Eichmann, che dirigeva l’organizzazione del trasferimento degli Ebrei nei campi di concentramento, dichiarò di essersi occupato semplicemente “di tra-sporti”. La Arendt, con il termine “banalità”, intendeva “l'essere senza radici” di un Male che può essere estremo, ma non radicato e profondo, prodotto da una precisa volontà demoniaca. I Nazgul, nell'opera di Tolkien, sono semplici funzionari di Sauron, non hanno una volontà, agiscono spinti dalla “cieca obbedienza” al loro Padrone, come anche i Corsari e gli Orientali, dei quali, l’autore lascia però intendere che non siano assoluta-mente malvagi. Persino gli Orchi, un tempo, erano Elfi e Uomini e che Morgoth aveva torturato sino a cambiarne la natura. Questo fenomeno della “Banalità del Male” è sicuramente in parte dovuto all’affermarsi della società di massa, perché la massa può essere facilmente manipolata e strumentalizzata da un individuo dalla forte personalità. Alla fine, il problema risiede nei diversi livelli di Coscienza: tutti, in teoria, nascono Puri ma alcuni sperimentano l'Impurità una volta che fanno esperienza della Materia. In quanto tale, anche un Demone è Puro, ma se persegue la sua convinzione mentale di dover essere un Demone, continuerà la sua strada nel Male, fintanto che la sua Coscienza non si evolverà a tal punto da fargli riprendere con-tatto con la sua natura innocente originaria. Inoltre, Sauron e Saruman sono a capo di regimi totalitari, dove l’Occhio di Sauron, infatti, può essere facilmente assimilabile ad una visione univoca del mondo, come ad una volontà di assoggettare a questa sua visione tutti i popoli della Terra. Saruman, altresì, potrebbe rappresentare la figura del dittatore moderno, la cui arma principale è la voce, la comunicazione, il mezzo più potente di manipolazione dell’uomo moderno. Per questo sono stati numerosi i confronti con Hitler, e anche perché, se Hitler incoraggiava certi esperimenti genetici, Saruman ottenne gli Uruk-hai attraverso incroci ed altrettanti esperimenti orribili, dimostrando che il dittatore moderno, è un individuo che usa gli uomini, o le forme di vita, come fossero oggetti pur di raggiungere i propri obbiettivi. Oscuro Signore è un titolo spesso usato in letteratura o nel cinema per riferirsi ad una figura completamente malvagia, talvolta un super-cattivo, estremamente potente, i cui interessi so-no tipicamente la conquista e il dominio del Mondo, carnale e spirituale, dell'Universo o della Galassia nel quale vive attraverso l'estenuante lotta contro il Bene. Nel mondo fantasy di Tolkien, come già sappiamo, Oscuro Signore è il titolo dato a due personaggi del Male più importanti: prima Morgoth, l'essere primordiale e Demiurgico, la cui tirannia sopra Elfi e Uomini è narrata principalmente ne Il Silmarillion e I Figli di Húrin; il secondo è Sauron, principale nemico ne Il Signore degli Anelli, prima servo di Morgoth, e poi salito al potere a Mordor dopo la sconfitta e l'esilio di quest'ultimo. Sauron, entità che si manifesta come un eterico occhio onniveggente, e che con i suoi sottoposti si oppone alla distruzione dell'Anello del Potere, nella storia di Tolkien è l'ennesima e raffinata rappresentazione di Saturno (Kronos) nelle vesti del suo allievo Lucifero, e la vicenda è una allegoria sugli effetti inaridenti e autodistruttivi del potere, governato e controllato dal nero Signore della Materia Melkor-Morgoth (il Demiurgo delle Tenebre). Ed è durante l'avventura, nella nemesi di Sauron, che il mago buono Gandalf il Grigio, muore e risorge sotto forma di Gandalf il Bianco, Avatar della divinità solare positiva (Demiurgo della Luce) che come da co-pione torna per rinnovare la vittoria della Luce sulle Tenebre. Il termine Demiurgo (artefice, ordinatore) è stato coniato dal filosofo greco Platone per fare riferimento al Creatore del Mondo Materiale. Il nome fu poi ripreso dalla maggior parte delle scuole gnostiche per riferirsi al Dio della Materia, creatore dell'Uni-verso fisico e generalmente visto come un'entità malvagia, o almeno, imperfetto. Nella dottrina gnostica, il Demiurgo era figlio della Sophia (la Sapienza), figlia del Dio della Luce o Mani-festo assoluto, cioè il vero Dio oltre la Materia. Nella dottrina dello gnostico Marcione, il Demiurgo è un Dio Demone adorato dagli Ebrei, il Dio del Vecchio Testamento senza alcun rapporto con Gesù, che era il figlio del vero Dio della Luce. Altri pensatori gnostici come Valentino, Simon Mago e Mani, sollevarono simili distinzioni tra il Dio della Materia e identificando il Demiurgo con il Dio dello Spirito. I Catari associavano al Demiurgo la figura di Satana, affermando che la Chiesa Cattolica era un adoratore e servitore di quest'ultimo, essendo corrotta dall'opulenza decadente e dalla ricchezza (la Materia). Il Demiurgo, inoltre, è stato anche associato con Moloch, divinità a-dorata nel territorio della Mezzaluna, da vari popoli semiti come i Fenici, Cananei e Cartaginesi. A Moloch venivano sacrificati i bambini dopo essere stati gettati nel Fuoco in olocausto, attraverso la sua grande bocca dove lentamente morivano, proprio come Kronos/Saturno faceva con i suoi figli. Non è un caso che Saturno (in greco Kronos), a sua volta, venne asso-ciato con Satana dagli gnostici, e dato che il giorno di Saturno era il Sabato, questi era anche il giorno di riposo del Dio ebraico. Questo concetto ha portato diversi pensatori moderni a sin-tetizzare che il Demiurgo sia Satana stesso, nonché Saturno, Moloch, Lucifero e l'ebraico Dio YHWH, ovvero, tutti manifestazione della medesima Entità. Per questo motivo, l'Occhio che tutto vede di Sauron, il Maiar, l'Angelo di Luce (Lucifero) che verrà corrotto dal satanico Morgoth, non rappresenta più l'Occhio benigno della Provvidenza Cristiana e Massonica, perché come ci racconta la vera Gnosi, la conoscenza autentica di cui Tolkien era portavoce, anche YHWH, il Dio giudaico-cristiano, fa parte di quella schiera di esseri un tempo buoni (proprio come Saruman) e che, per brama di potere si erano ribellati al Creatore, al vero Dio Unico, l'Eru Ilúvatar. Con il culto del Sole e della Luna, anche quello di Saturno risulta essere tra i più antichi, così ben radicato nelle tradizioni umane che secondo al-cune fonti, in realtà, non sarebbe mai scomparso, ed i suoi rituali continuano a essere perpetrati anche ai giorni nostri. Seppur il racconto è ambientato in un passato immaginario, le concezioni del potere e del Male sono quelle moderne del XX° se-colo. Il potere corrompe e anche se gli Uomini lo desiderano con le più nobili intenzioni, una volta raggiunto, questo ne assorbe e ne incatena la volontà. Saruman, almeno inizialmente, era stato un personaggio positivo, buono e saggio, ma desiderava il potere e per raggiungerlo non esitò ad allearsi con le forze del Male, sempre con “buone” intenzioni però (dal suo punto di vista), in quanto era convinto che, anche quando Sauron avrebbe assoggettato il mondo dopo aver seminato morte e disperazione ovunque, prima o poi anche costui, per governare, avrebbe avuto bisogno di ristabilire un certo ordine, delle leggi, etc., e questo era il compito che Saruman si sarebbe assegnato. Lo stesso Boromir credeva che l’Anello fosse l’unica speranza per la Terra di Mezzo, e che solo usandolo come arma contro Sauron, egli avrebbe potuto salvare il suo popolo (ancora una volta una nobile intenzione), ma non si rendeva conto che l’Anello lo stava già rendendo suo schiavo e che lo spinge-va ad aggredire Frodo pur di impossessarsene. Il potere (l'Ego) è capace di rendere malvagie persone perfettamente normali, e in effetti, a dispetto di coloro che continuano a vedere nel Signore degli Anelli solo una “guerra eterna” tra il Bene e il Male assoluto, nel racconto sono quasi del tutto assenti personaggi completamente positivi o negativi. Saruman e Boromir erano personaggi positivi, Gollum ne riassume l’esempio più eclatante di mescolanza di Bene e Male, e persino Frodo alla fine si lascia corrompere. Anche Sauron non è stato sempre malvagio (proprio come Lucifero e, come abbiamo visto, persino il biblico YHWH), in principio era un Maia (una divinità minore come Saruman e Gandalf) e fu corrotto da Morgoth che all'inizio di tutto era una creatura di Dio (un Angelo Caduto); oltretutto non era un vero e proprio personaggio, in quanto non aveva forma corporea, ma solo spirituale. Anche gli Schiavi dell’Anello, i Nazgul, non avevano corpo e ad oggi sono considerati una delle rappresentazioni del Male più riuscite della produzione tolkeniana, perché ne testimoniano una concezione molto moderna: sono vuoti, privi di volontà, in quanto è la volontà del loro Signore che agisce attraverso di loro; malefici nel profondo quanto banali nelle loro azioni.
Hannah Arendt Linden, (1906 - 1975) è stata una filosofa, storica e scrittrice tedesca naturalizzata statunitense, nel 1963 teorizzò una concezione del maligno nel libro “La Banalità del Ma-le” (1963). Essa attribuiva le azioni malvagie principalmente a quella che definì l’“incapacità di pensare”, e questo deficit, non proprio degli stupidi, può essere presente anche nelle persone più intelligenti e consiste nel non riuscire a riflettere su se stessi e sulle proprie azioni. Sosteneva che quei pochi che non aderirono ai regimi totalitari avevano la “capacità di pensare”, cioè erano in grado di auto-giudicarsi e di chiedersi se sarebbero stati in grado di compiere o meno certe azioni, e di affrontare poi il proprio giudizio. Per la Arendt, il processo di Norimberga e il processo ad Eichmann (famoso criminale nazista), furono una rivelazione, in quelle occasioni era emerso quanto il concetto di Male tradizionale non avesse più valore. Si trattava di persone che avevano commesso crimini atroci, eppure nessuna di esse era un mostro sadico o perverso, ma tutti individui perfettamente “normali” che facevano il loro lavoro, spinti da una “cieca obbedienza”, tanto che Eichmann, che dirigeva l’organizzazione del trasferimento degli Ebrei nei campi di concentramento, dichiarò di essersi occupato semplicemente “di tra-sporti”. La Arendt, con il termine “banalità”, intendeva “l'essere senza radici” di un Male che può essere estremo, ma non radicato e profondo, prodotto da una precisa volontà demoniaca. I Nazgul, nell'opera di Tolkien, sono semplici funzionari di Sauron, non hanno una volontà, agiscono spinti dalla “cieca obbedienza” al loro Padrone, come anche i Corsari e gli Orientali, dei quali, l’autore lascia però intendere che non siano assoluta-mente malvagi. Persino gli Orchi, un tempo, erano Elfi e Uomini e che Morgoth aveva torturato sino a cambiarne la natura. Questo fenomeno della “Banalità del Male” è sicuramente in parte dovuto all’affermarsi della società di massa, perché la massa può essere facilmente manipolata e strumentalizzata da un individuo dalla forte personalità. Alla fine, il problema risiede nei diversi livelli di Coscienza: tutti, in teoria, nascono Puri ma alcuni sperimentano l'Impurità una volta che fanno esperienza della Materia. In quanto tale, anche un Demone è Puro, ma se persegue la sua convinzione mentale di dover essere un Demone, continuerà la sua strada nel Male, fintanto che la sua Coscienza non si evolverà a tal punto da fargli riprendere con-tatto con la sua natura innocente originaria. Inoltre, Sauron e Saruman sono a capo di regimi totalitari, dove l’Occhio di Sauron, infatti, può essere facilmente assimilabile ad una visione univoca del mondo, come ad una volontà di assoggettare a questa sua visione tutti i popoli della Terra. Saruman, altresì, potrebbe rappresentare la figura del dittatore moderno, la cui arma principale è la voce, la comunicazione, il mezzo più potente di manipolazione dell’uomo moderno. Per questo sono stati numerosi i confronti con Hitler, e anche perché, se Hitler incoraggiava certi esperimenti genetici, Saruman ottenne gli Uruk-hai attraverso incroci ed altrettanti esperimenti orribili, dimostrando che il dittatore moderno, è un individuo che usa gli uomini, o le forme di vita, come fossero oggetti pur di raggiungere i propri obbiettivi. Oscuro Signore è un titolo spesso usato in letteratura o nel cinema per riferirsi ad una figura completamente malvagia, talvolta un super-cattivo, estremamente potente, i cui interessi so-no tipicamente la conquista e il dominio del Mondo, carnale e spirituale, dell'Universo o della Galassia nel quale vive attraverso l'estenuante lotta contro il Bene. Nel mondo fantasy di Tolkien, come già sappiamo, Oscuro Signore è il titolo dato a due personaggi del Male più importanti: prima Morgoth, l'essere primordiale e Demiurgico, la cui tirannia sopra Elfi e Uomini è narrata principalmente ne Il Silmarillion e I Figli di Húrin; il secondo è Sauron, principale nemico ne Il Signore degli Anelli, prima servo di Morgoth, e poi salito al potere a Mordor dopo la sconfitta e l'esilio di quest'ultimo. Sauron, entità che si manifesta come un eterico occhio onniveggente, e che con i suoi sottoposti si oppone alla distruzione dell'Anello del Potere, nella storia di Tolkien è l'ennesima e raffinata rappresentazione di Saturno (Kronos) nelle vesti del suo allievo Lucifero, e la vicenda è una allegoria sugli effetti inaridenti e autodistruttivi del potere, governato e controllato dal nero Signore della Materia Melkor-Morgoth (il Demiurgo delle Tenebre). Ed è durante l'avventura, nella nemesi di Sauron, che il mago buono Gandalf il Grigio, muore e risorge sotto forma di Gandalf il Bianco, Avatar della divinità solare positiva (Demiurgo della Luce) che come da co-pione torna per rinnovare la vittoria della Luce sulle Tenebre. Il termine Demiurgo (artefice, ordinatore) è stato coniato dal filosofo greco Platone per fare riferimento al Creatore del Mondo Materiale. Il nome fu poi ripreso dalla maggior parte delle scuole gnostiche per riferirsi al Dio della Materia, creatore dell'Uni-verso fisico e generalmente visto come un'entità malvagia, o almeno, imperfetto. Nella dottrina gnostica, il Demiurgo era figlio della Sophia (la Sapienza), figlia del Dio della Luce o Mani-festo assoluto, cioè il vero Dio oltre la Materia. Nella dottrina dello gnostico Marcione, il Demiurgo è un Dio Demone adorato dagli Ebrei, il Dio del Vecchio Testamento senza alcun rapporto con Gesù, che era il figlio del vero Dio della Luce. Altri pensatori gnostici come Valentino, Simon Mago e Mani, sollevarono simili distinzioni tra il Dio della Materia e identificando il Demiurgo con il Dio dello Spirito. I Catari associavano al Demiurgo la figura di Satana, affermando che la Chiesa Cattolica era un adoratore e servitore di quest'ultimo, essendo corrotta dall'opulenza decadente e dalla ricchezza (la Materia). Il Demiurgo, inoltre, è stato anche associato con Moloch, divinità a-dorata nel territorio della Mezzaluna, da vari popoli semiti come i Fenici, Cananei e Cartaginesi. A Moloch venivano sacrificati i bambini dopo essere stati gettati nel Fuoco in olocausto, attraverso la sua grande bocca dove lentamente morivano, proprio come Kronos/Saturno faceva con i suoi figli. Non è un caso che Saturno (in greco Kronos), a sua volta, venne asso-ciato con Satana dagli gnostici, e dato che il giorno di Saturno era il Sabato, questi era anche il giorno di riposo del Dio ebraico. Questo concetto ha portato diversi pensatori moderni a sin-tetizzare che il Demiurgo sia Satana stesso, nonché Saturno, Moloch, Lucifero e l'ebraico Dio YHWH, ovvero, tutti manifestazione della medesima Entità. Per questo motivo, l'Occhio che tutto vede di Sauron, il Maiar, l'Angelo di Luce (Lucifero) che verrà corrotto dal satanico Morgoth, non rappresenta più l'Occhio benigno della Provvidenza Cristiana e Massonica, perché come ci racconta la vera Gnosi, la conoscenza autentica di cui Tolkien era portavoce, anche YHWH, il Dio giudaico-cristiano, fa parte di quella schiera di esseri un tempo buoni (proprio come Saruman) e che, per brama di potere si erano ribellati al Creatore, al vero Dio Unico, l'Eru Ilúvatar. Con il culto del Sole e della Luna, anche quello di Saturno risulta essere tra i più antichi, così ben radicato nelle tradizioni umane che secondo al-cune fonti, in realtà, non sarebbe mai scomparso, ed i suoi rituali continuano a essere perpetrati anche ai giorni nostri. Seppur il racconto è ambientato in un passato immaginario, le concezioni del potere e del Male sono quelle moderne del XX° se-colo. Il potere corrompe e anche se gli Uomini lo desiderano con le più nobili intenzioni, una volta raggiunto, questo ne assorbe e ne incatena la volontà. Saruman, almeno inizialmente, era stato un personaggio positivo, buono e saggio, ma desiderava il potere e per raggiungerlo non esitò ad allearsi con le forze del Male, sempre con “buone” intenzioni però (dal suo punto di vista), in quanto era convinto che, anche quando Sauron avrebbe assoggettato il mondo dopo aver seminato morte e disperazione ovunque, prima o poi anche costui, per governare, avrebbe avuto bisogno di ristabilire un certo ordine, delle leggi, etc., e questo era il compito che Saruman si sarebbe assegnato. Lo stesso Boromir credeva che l’Anello fosse l’unica speranza per la Terra di Mezzo, e che solo usandolo come arma contro Sauron, egli avrebbe potuto salvare il suo popolo (ancora una volta una nobile intenzione), ma non si rendeva conto che l’Anello lo stava già rendendo suo schiavo e che lo spinge-va ad aggredire Frodo pur di impossessarsene. Il potere (l'Ego) è capace di rendere malvagie persone perfettamente normali, e in effetti, a dispetto di coloro che continuano a vedere nel Signore degli Anelli solo una “guerra eterna” tra il Bene e il Male assoluto, nel racconto sono quasi del tutto assenti personaggi completamente positivi o negativi. Saruman e Boromir erano personaggi positivi, Gollum ne riassume l’esempio più eclatante di mescolanza di Bene e Male, e persino Frodo alla fine si lascia corrompere. Anche Sauron non è stato sempre malvagio (proprio come Lucifero e, come abbiamo visto, persino il biblico YHWH), in principio era un Maia (una divinità minore come Saruman e Gandalf) e fu corrotto da Morgoth che all'inizio di tutto era una creatura di Dio (un Angelo Caduto); oltretutto non era un vero e proprio personaggio, in quanto non aveva forma corporea, ma solo spirituale. Anche gli Schiavi dell’Anello, i Nazgul, non avevano corpo e ad oggi sono considerati una delle rappresentazioni del Male più riuscite della produzione tolkeniana, perché ne testimoniano una concezione molto moderna: sono vuoti, privi di volontà, in quanto è la volontà del loro Signore che agisce attraverso di loro; malefici nel profondo quanto banali nelle loro azioni.
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