Il Malware Punta I Riflettori Su Ciò Che Fa Tendenza Online

Da Sicurezzadigitale

Leggendo il nostro blog, o cercando informazioni in Rete relativamente alle minacce relative alla sicurezza informatica, ci si sarà certamente accorti di quanto gli attacchi malware prendano in oggetto i termini e le tematiche più in voga al momento. L’attualità, catturando in diversa misura l’attenzione anche di chi naviga il web (la quasi totalità della popolazione mondiale, soprattutto per quanto concerne i Paesi più sviluppati), “provoca” click sui link pubblicati sulle pagine web e/o ricevuti via e-mail e social network (Facebook, Twitter, LinkedIn, ecc.).

Mentre argomenti come la pornografia e la ricerca di lavoro restano degli evergreen (in quest’ultimo caso nazioni in crisi occupazionale come quella italiana attirano in maggior misura questo genere di offensive, per motivi che si possono facilmente immaginare), vi sono notizie che acquisiscono in pochi giorni estrema popolarità, provocata da avvenimenti che ne aumentano esponenzialmente il livello di esposizione mediatica.

Le elezioni americane, svoltesi poche settimane fa, hanno portato i notiziari di tutto il pianeta a raccontare la rielezione del Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama, con immagini e video pubblicati e condivisi sui social media più famosi. La figura di Obama, vista da molti come innovativa e in grado di infondere speranza nei confronti della politica di tutto il mondo, è in queste ultime ore sfruttata dai criminali informatici che hanno riversato nel web un video fasullo che, secondo il testo del malware, lo ritrarrebbe in atteggiamenti violenti nei confronti di un ragazzo che si sarebbe rivolto a lui con epiteti aventi come oggetto il colore della sua pelle.

Il tweet incriminato, dal quale parte il contagio malware con Barack Obama quale involontario protagonista

Panda Security ha lanciato, attraverso il Direttore Tecnico Luis Corrons, l’allarme relativo a questo malware, partito da Twitter e avente come “spalla” Facebook e Youtube.

Il link porta ad una pagina di Facebook che richiede l’inserimento del nome utente e della password impostata dall’utente per l’accesso a Twitter; effettuando malauguratamente quanto richiesto in questo passaggio si concederà ai cybercriminali di inondare il profilo di tutti gli utenti con i quali si è connessi. Successivamente il browser del navigatore verrà indirizzato automaticamente ad una pagina contenente il video, visibile non prima di aggiornare il software che consente l’accesso a Youtube e che nasconde il file progettato per consentire l’appropriazione indebita dei dati personali (Koobface.LP).

La schermata prodotta dal malware che porta l’utente da Facebook a Youtube, provocando il furto di dati personali.

Come nella totalità delle minacce malware finora analizzate, e commentate sul nostro blog, la diffusione potrebbe essere arrestata prestando ulteriore attenzione alle notizie circolanti sul web e sui social media, evitando di cliccare sui link che possano destare sospetto.


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