Il mandarino della discordia

Da Scorretoblog
Oggi prendo il mio fottuto lurido autobus, come del resto ogni infame giornata della mia vita. Si apre la porta, salgo sicuro i miei tre scalini, comunico telepaticamente al –solito- autista che purtroppo sono ancora vivo e, sì, un buongiorno di merda anche a te. Strapieno, vedo l'ultimo posticino rimanente, in fondo, come piace a me ché io voglio avervi tutti sotto controllo (e soprattutto nessuno può vedermi dormire con la bavetta alla bocca). Raggiungo il posto e mi siedo, poi abbasso lo sguardo.
Bucce di mandarino. Contemplo per quattro-quasi-cinque minuti quelle cazzo di bucce di mandarino disperse orfane per terra. Bucce di mandarino. E non penso ad altro. Bucce di mandarino. Mio caro figlio di troia, non so chi tu sia, tanto meno vorrei mai vedere la tua cazzo di faccia di merda e probabilmente mi iscriverei ad un corso di tip-tap per impratichirmi sulla tua tomba (il martedì e il venerdì dalle 19:30 alle 20:30, in altri orari non ce la faccio, scusa); ma spero che in quel momento la tua dolce ragazza si stesse violentemente scopando il tuo fruttivendolo. Grazie per aver fatto diventare il tuo cesso un luogo che mi sforzo ogni mattina a non considerare come tale.