Il manifesto dei cosmonisti - Mikeal Niemi

Creato il 22 marzo 2013 da La Stamberga Dei Lettori

I Contenuti
In questo "pastiche fantascientifico", Mikael Niemi lascia il Tornedal, la regione svedese resa famosa da "Musica Rock da Vittula", e lo lascia, non senza un toccante congedo, a bordo di un astrobastimento. Questa volta è uncosmonista - così si chiameranno i camionisti intergalattici - e uno dei più esperti. Noi siamo i suoi passeggèri, dei novellini, al primo viaggio spaziale: Niemi ci prende a bordo e ci guida dalla buona vecchia Terra allestazioni di servizio più sperdute sull'anello metallifero esterno, e anche piùin là, oltre il Point of no Return, che solo i più audaci ponoristi superano,sapendo di non poter mai più rientrare alla base, di avere davanti a sé sololo spazio infinito, il cui unico limite è stabilito dalla durata della lorostessa vita. Niemi ci accompagna tra una galassia e l'altra, portandoci aspasso nello spazio e nel tempo, facendoci entrare, alla faccia dei tremendi buttafuori, alla Buca della Cotica, il bar dove si danno appuntamento le più diverse creature dell'universo, e ci spiega tutti i segreti di un mondo improbabile ed esilarante. Ma, tra avidi affaristi, sette religiose, androidie alieni, le creature che alla fine risultano più buffe e incomprensibili, sono quelle che provengono dal pianeta Terra, creature capaci di divertire ecommuovere, intrappolate nei loro limiti eppure in grado di sognare e lottare, per non sprofondare nel buio dell'universo, per esserci quando, un giorno, ricomincerà tutto da capo.
La Recensione
Un po' di Bradbury (soprattutto quello delle Cronache marziane), un po' tanto di Douglas Adams e della sua Guida e una bella spruzzata delle Cosmocomiche di Calvino: questi gli ingredienti dei racconti di Niemi, in salsa rigorosamente svervegese.
Dalla fredda terra dell'Ikea giunge un autore che, fosse solo per distinguersi dalla melma di giallisti che forse più dell'Ikea rappresenta la Svezia, Mikael Niemi sceglie uno sperimentalismo audace che lo porta ad accostarsi alla fantascienza, con esiti divertenti ma anche spunti di riflessione. Facendo leva su un pittoresco narratore che parla in prima persona rivolgendosi costantemente al lettore, e si prende persino il lusso di interagire con esso, prendendolo in giro a più riprese, Niemi racconta un Universo a puntate, racconto dopo racconto, smascherando gli inganni della fantascienza, parodiando i grandi dilemmi dell'esistenza umana, e giocando un po' anche con l'intera categoria professionale degli scenziati e degli accademici, senza risparmiare nessuno. Stilisticamente adeguato, dal ritmo sempre incalzante, questo libro è capace di risalire dai bassi toni della parodia per elevarsi ai toni più alti dell'indagine filosofica ed esistenziale; Niemi ci racconta, così, la vita quotidiana dei camionisti galattici, i cosmonisti del titolo, ma anche la filosofia di vita del Ponor, il Point of No Return, di novelli Ulisse che si spingono ai confini dello spazio sapendo di aver in mano un biglietto di sola andata; e ancora, i segreti inconfessabili del Big Bang e del destino ultimo della Terra, ma anche una forte critica, densa di sarcasmo, nei confronti del mondo accademico, spesso autore di ricerche assurde e inutili, mentre altre ricerche più audaci vengono messe da parte, ignorate e ridicolizzate.
Tra cosmonisti, alieni mostruosamente ridicoli e bar galattici, quello di Niemi è un lungo viaggio che ti riporta a casa: forse l'umanità varrà davvero lo 0,0002% del Parlamento Galattico, ma spetta a noi e noi soltanto definire la vita umana. Senza prenderci troppo sul serio.

Giudizio: +4stelle+
Articolo di Tancredi
Dettagli del libro
  • Titolo: Il manifesto dei cosmonisti
  • Titolo originale: Svålhålet
  • Autore: Mikael Niemi
  • Traduttore: L. Cangemi
  • Editore: Iperborea
  • Data di Pubblicazione: 2007
  • Collana: 
  • ISBN-13: 9788870911534
  • Pagine: 256
  • Formato - Prezzo: Brossura - 14,00 Euro


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