È impostato per mettere una pulce nell’orecchio, in modo che qualche donna si chieda con coscienza, se sia per caso vittima di relazioni sbagliate. In realtà mi è parso uno spreco restringere così il campo delle possibilità di relazioni malsane, così io, mentre lo leggevo, avevo mentalmente presenti tutti i vari tipi di relazione possibili oltre a quelli amorosi: amici, colleghi, compagni di scuola, famigliari, fin al rapporto con il proprio medico, l’avvocato, l’elettricista, la cassiera del supermercato vicino a casa.
DALL’INTRODUZIONE: “Il violento psicologico (…) Spesso distinto, gentile, educato in pubblico e nella vita sociale, tra le mura domestiche si rivela grezzo, insensibile, inaffettivo e aggressivo. (…) capacità di assumere una doppia faccia che lo rende insospettabile all’esterno ma di fatto ingestibile nella vita privata. E quando la vittima lamenta di essere vessata e umiliata all’interno delle mura domestiche, spesso non viene creduta, con grande soddisfazione del suo aguzzino. (…) La comunicazione è l’arma privilegiata per ferire. I maltrattanti la usano innanzitutto per manipolare e mantenere, così, il controllo sul rapporto. Non è difficile far credere ad una persona che la sua percezione della realtà dei fatti, nei rapporti interpersonali, sia sbagliata e ingannevole. Basta inventarsi l’accusa che abbia detto o fatto qualcosa che non andava, negare l’evidenza, convincerla di interpretare sempre in modo errato, di non capire, fraintendere o inventarsi problemi. Sono tutti modi per destabilizzare il sistema percettivo di una persona che, a un certo punto, inizia a mettere seriamente in dubbio se stessa e le proprie capacità pur di non vedere quel che sta realmente accadendo. (…) spesso scattano meccanismi psicologici di autoinganno.”
identikit bugiardi patologici (clicca sopra per ingrandire)
La cornice è identica per tutti i 10 capitoli che trattano di 10 tipologie di manipolatore effettivo, una per capitolo: il bugiardo patologico, la finta vittima, il mentore, il buon padre di famiglia, il parassita, il cybervampiro, l’uomo del mistero, il dipendente, l’altruista, il salvatore. Si inizia con la vittima che racconta, in prima persona, l’esperienza con il manipolatore, poi un excursus su quel tipo di violenza psicologica, i segnali indiziali che dovrebbero far scattare i campanelli d’allarme, consigli sul materiale per chi vuole approfondire quello specifico argomento, uno schema riassuntivo e un elenco di punti, l’identikit del manipolatore a cui il capitolo è stato dedicato.
L’EPILOGO del libro è una sorta di ultimo capitolo happy end.
“(…) il senso di colpa per non aver compreso con chi avevano realmente a che fare (…) Ma che colpa può avere chi viene raggirato? Se una persona si mostra per quello che non è, recita una parte, simula ed inganna, perché sentirci responsabili? Se una mela marcia dentro, ma dalla buccia lucida e soda, ci venisse venduta al mercato come buona, ci sentiremmo in colpa? A cosa servono i manipolatori?
Il manipolatore serve, dunque, principalmente a farci crescere e a farci assumere la principale responsabilità che abbiamo: quella verso noi stesse. E rientra tra le nostre responsabilità superare il passato, evolvere e crescere soprattutto emotivamente, affettivamente per arrivare a capire veramente cosa sia l’amore. Quello vero. Sapremo allora che non conquisteremo i sentimenti altrui offrendo la nostra accettazione incondizionata e che, se in una relazione manca la reciprocità, è molto meglio stare da sole. Ma solo le persone adulte sono in grado di stare da sole. La bambina che è in noi all’idea si dispera, si lamenta e strepita, perché si sente come abbandonata in un bosco di notte. Ecco perché è importante che quella piccola spaventata si trasformi in una donna : per abbandonare i propri terrori e iniziare a scegliere, senza più doversi accontentare di briciole pur di sentirsi amata.”
Inserisce fra le ultime pagine un cenno alla vittimizzazione secondaria, quel fenomeno che rende le vittime tali per una seconda volta dopo l’abuso. Il sentirsi non ascoltate, incomprese, non credute e respinte dagli organismi che dovrebbero essere preposti alla loro tutela ma spesso non adeguatamente preparati per fornire un effettivo aiuto. Inoltre viviamo in una società egoista e corrotta che fa fatto della prepotenza, del narcisismo, dell’arroganza un modus vivendi ormai comune e accettato.
Finisce con un elenco di indicatori di possibile violenza psicologica nelle vittime; indicatori emotivi, cognitivi e comportamentali.
Il libro va considerato uno spunto per incominciare a riconoscere i manipolatori relazionali, giacché per difendersi dalla violenza psicologica e prevenirne i danni il primo passo è diventarne consapevoli. I manipolatori sono soggetti anaffettivi ed egoistici ma non sempre i campanelli d’allarme scattano. specie nelle donne che vogliono una relazione tutti i costi e poi cominciano a soffrire senza capirne bene la causa.
Consigliato, utile anzi essenziale a chi non sa e non ha letto ancora nulla sull’argomento o semplicemente non è avvezzo a veri e propri libri di psicologia; non vive una relazione serena lei stessa o ha qualche amica che vorrebbe aiutare con qualcosa di più del solito consiglio dettato dal semplice buon senso.
Cinzia Mammoliti – Il manipolatore affettivo e le sue maschere
Cinzia Mammoliti – Il manipolatore affettivo e le sue maschere. L’identikit dei dieci manipolatori relazionali più pericolosi e come neutralizzarli – Edizioni Sonda – seconda edizione febbraio 2015- prezzo 12,50 euro – pagg. 132
Cinzia Mammoliti, laureata in Giurisprudenza con specializzazione in Criminologia e Psicopatologia Forense. Libri dello stesso autore: i serial killer dell’anima, casa Editrice Sonda, 2012
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