Il Manuale del Giovane Social Media Manager (parte I)

Creato il 18 aprile 2010 da Thegoodones

“Quali parole dobbiamo ascoltare tra le miriadi che ci rimbombano in rete”? Nel mio twittare ho incontrato Paulo Cohelo, maestro di vita e di speranza e ho trovato il suo Manuale del guerriero della luce un’ispirazione utile per raggiungere l’equilibrio in rete.. e come un Santo Spaziale o un Cavaliere Jedi, proteggere e diffondere la creatività democratica fondata sui social media. 

Così, siccome non avevo nulla da fare, ho raccolto e rielaborato la sua ispirazione in questo “Manuale del giovane social media manager” perché “egli condivide con gli altri ciò che conosce”. Ecco le prime 10 indicazioni da leggere e osservare:

1. Il SMM fa sempre qualcosa fuori dal comune

Egli non attraversa i nodi della rete tentando di rappresentare il ruolo che altri hanno scelto per lui.

2. Il SMM non dimentica mai la gratitudine

Egli non dimentica mai gli amici, perché i loro dialoghi si mescolano con il suo nei social network.

3. Tutte le strade della rete conducono al blog del SMM

Egli si immerge senza esitazioni nello stream del buzz che scorre sempre, ma non perde di vista i solidi legami.

4. Il SMM non sottovaluta mai la forza virale della parola

Quando questa è troppo violenta, egli si ritira dalla conversazione, fintantoché non abbia esaurito la sua energia.

5. Il SMM crede nel proprio dialogo

Egli non ha bisogno di dimostrare che quello dell’altro è sbagliato; ciò che è importante durerà, ciò che è inutile si scorderà.

6. Il SMM presta ascolto e rispetta la strategia

Egli sa cosa aspettarsi, conosce i mezzi per raggiungere l’obiettivo e le capacità necessarie per il compito preposto.

7. Il SMM non conta solo sulle proprie forze

Egli usa anche l’energia degli amici. E man mano che procede scopre che l’entusiasmo e l’addestramento non sono sufficienti; è necessaria l’esperienza per raggiungere il risultato.

8. Il SMM pensa a migliorare il proprio stile

Affinchè la fama delle sue parole faccia il giro della rete e si propaghi da persona a persona.

9. Il SMM non tenta di sembrare. Egli è

Non chiede il permesso di parlare, semplicemente parla. Non spiega i suoi gesti, risponde di ciò che fa.

10. Il SMM non ha certezze ma un filo logico da seguire

Egli non giudica mai utilizzando “giusto” o “sbagliato”; adotta l’atteggiamento più adatto a quel momento.