Pubblicato da giovanniag su gennaio 31, 2012
Recensione di Giovanni Agnoloni
Da Postpopuli
Poi viene fuori, un frammento dopo l’altro, il boccone caldo ingoiato e rimasto in gola: il contatto improprio e strisciante con un finto amore, frutto dell’inganno di un adulto, che viene perfettamente descritto dal punto di vista della giovanissima protagonista.
Ma Il mare immobile non è solo una storia di violenza e un racconto di dolori intimi. È anche un pallido scorcio di speranza; pallido ma reale. E la speranza è che l’innocenza, sia pur violata, non perda la sua forza di fecondare il mondo; che quel mare non resti per sempre – nelle parole di Lia, che descrivono un suo sogno – “una pellicola (…) incollata come una maschera”, che ricopre la superficie del mare e che lei non riesce a perforare, per poter finalmente nuotare. Ce lo dicono i momenti di gioco e di spensieratezza che la bambina ancora sa vivere con le sue amiche, il desiderio di ritrovare il contatto con la sabbia, il salmastro e tutti i desideri impastati di sole che la costa toscana sa regalare.
In questo c’è molto amarcord, che, se vogliamo, accomuna il romanzo a tanta produzione letteraria italiana minimalista e ambientata in contesti provinciali, che a volte scade in un’ottica rassegnata e ripiegata sulle “piccole cose”. Qui però questo rischio viene scongiurato. Si entra invece sul terreno di una ricerca che non è puramente nostalgica, ma psicologica, direi quasi regressiva, fino alla scoperta della fonte della sofferenza, senza la quale non ci può essere un’autentica rinascita.
Quell’Italia di allora, ricordata e forse rimpianta, insomma, fa anch’essa parte del problema. Viene da chiedersi se quella di oggi, da cui la memoria cerca le risposte, faccia parte della soluzione.
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Valentina Ferri, giornalista, attrice teatrale e musicista, è nata a Milano e vive a Pavia. È autrice del saggio La ineluttabile modalità dell’udibile. Allusioni e strategie musicali nell’Ulisse di James Joyce (Deainedi, 2004). Ha collaborato e scrive su diverse testate femminili, periodici musicali e pagine di cultura (tra cui «Famiglia Cristiana», «Donna Moderna», «Confidenze» e «Il Domenicale»). Il mare immobile è il suo romanzo d’esordio.