Il Marocco come l’Egitto e la Tunisia?

Creato il 29 gennaio 2011 da Paolo

Il Marocco resisterà all’ondata di ribellione che sta infiammando il Maghreb dopo la rivoluzione tunisina ? Se i movimenti sociali sono qui una realtà oramai acquisita, spetta alle autorità il compito di prevenire eventuali turbamenti . I marocchini stanno seguendo in queste giornate e in queste ore, con molta attenzione, gli accadimenti dei loro vicini maghrebini : tentativi di suicidi con il fuoco, alcuni andati a segno, scioperi della fame in Algeria, mobilitazioni di massa e richieste di giustizia pressanti, uccisioni e coprifuoco. Ma, la calma regna sovrana nel reame. Perchè il Marocco non è nell’onda della rivolta. Tante proteste si sono succedute in questi anni, anche virulente, in alcuni casi proprio a causa di aumenti indiscriminati dei prodotti alimentari senza pero’ mai arrivare alle conclusioni di questi giorni. I disoccupati qui in Marocco protestano regolarmente da anni davanti al Parlamento di Rabat e si puo’ affermare che il Marocco è pioniere su questo piano. Le prime associazioni di giovani diplomati-disoccupati  hanno visto la luce negli anni ’90. Si sono strutturati in movimenti con sit-in, cortei di protesta pacifici e in alcuni rari casi  sono stati inscenati  tentativi di suicidio. Secondo il quotidiano arabofono Assabah, il ministero degli Interni marocchino ha chiesto alle autorità locali di ”non provocare i cittadini alfine di evitare che qualcuno si spinga ad immolarsi seguendo l’esempio tunisino“. Istruzioni sono state date a riguardo della vendita di benzina ”a persone che non sono motorizzate” e infine, il Marocco ha lanciato una commessa per l’acquisto di importanti quantità di cereali per evitare eventuali aumenti di prezzi sui prodotti basici (farina, orzo, ecc…).  ”L’animo degli arabi è solcato dalla povertà, la disoccupazione e l’abbassamento dell’indice  di sviluppo”, ha dichiarato il 19 gennaio il presidente della Lega Araba, Amr Moussa, durante il summit dei 22 membri dell’organizzazione consacrata alle questioni economiche e sociali, a Charm el-Cheick (Egitto). ”I cittadini arabi sono in uno stato di collera e di frustrazione senza precedenti , ha aggiunto. Il Marocco, nel caos attuale maghrebino, ha una enorme opportunità, quella di dimostrare al mondo intero che la via intrapresa dal re Mohammed VI, dalle istituzioni e dai poteri forti, è quella giusta e che non necessita di rivoluzioni. Negli ultimo 10 anni lo sviluppo di questo paese è incalcolabile; infrastrutture, lotta alla povertà, alfabetizzazione, elettrificazione e acqua distribuite capillarmente su tutto il territorio, leggi importanti come quella sulla famiglia, sulla corruzione, sullo sviluppo economico, hanno creato un clima di fiducia e di collaborazione nei cittadini che, non dimentichiamolo, credono senza se e senza ma  al loro re, incondizionatamente, anche criticandolo quando è il caso. Cosa che non è successa con Ben Ali’ e oggi con Mubarak. Certo, la democrazia di questo paese non è ancora a pieno regime ma basta sfogliare alcune testate di giornali progressisti per verificare che la critica è accettata, raramente censurata,vedi gli ultimi fatti di Layoune nel Sahara occidentale o le denuncie di corruzione che hanno saltare molte e importanti figure politiche e amministrative del paese. Quindi, rispondendo alle tante email che ricevo, e telefonate, sono convinto che il Marocco proseguirà  sulla via dello sviluppo e delle riforme senza cavalcare l’onda di ribellione che sta infiammando il Maghreb


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