Il medico di Michael Jackson condannato per omicidio non volontario

Da Avvdanielaconte

Conrad Murray, il medico di Michael Jackson

Dopo 9 ore di Camera di Consiglio, la giuria ha emesso il verdetto: Conrad Murray, il medico che assisteva Michael Jackson il giorno della sua morte - avvenuta il 25 giugno 2009- è colpevole di omicidio non volontario. Con questo verdetto il medico potrebbe scontare 4 anni di carcere e essere radiato dall'albo dei medici.
La giuria ha accolto in pieno la tesi dell'accusa, secondo cui Murray somministrò al "Re del pop" una dose letale di Propofol - potente anestetico chirurgico che il cantante utilizzava per combattere l'insonnia - con un'iniezione. 
Decisiva è stata la testimonianza di Christopher Rogers, il coroner che ha effettuato l'autopsia, il quale ha dichiarato che la dose letale fu sicuramente iniettata con una siringa e non ingerita per via orale - come sostiene la difesa di Murray - perchè, in quest'ultimo caso, non avrebbe avuto il tempo di entrare in circolo e causare la crisi respiratoria nel brevissimo lasso di tempo (2 minuti) nel quale il medico si sarebbe allontanato per andare in bagno lasciando Michael Jackson da solo. Il medico ha aggiunto che Murray non aveva con sè il materiale medico necessario per somministrare la dose corretta di Propofol; pertanto, potrebbe facilmente avere iniettato una dose eccessiva del medicinale. Infine, ha dichiarato che Michael Jackson era in buona salute e "non c'erano segni di grasso o colesterolo sulle pareti del suo cuore".
Dopo il verdetto della giuria, Conrad Murray è stato ammanettato e condotto in carcere - non gli è stata concessa la cauzione -, dove attenderà di conoscere i termini della sentenza, la cui lettura è prevista tra due settimane, e la pena che dovrà scontare. 
Roma, 8 novembre 2011   Avv. Daniela Conte
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