Il ” meeting ” di Mario Monti.

Comunione e Liberazione è un’associazione cattolica finanziata direttamente dal Vaticano il cui presidente attuale è Roberto Formigoni indagato per ” corruzione aggravata ” dalla magistratura e che ha visto tra i suoi affiliati anche il defunto Don Verzè il quale in vita fu a sua volta indagato dalla magistratura. Pertanto lascio agli eventuali lettori di questo articolo l’onere di stabilire a loro giudizio la categoria di associazione nella quale andrebbe catalogata Comunione e Liberazione. Mario Monti, fervente cattolico e vecchio amico di famiglia dell’associazione, ha preso la decisione di parlare dei presunti successi del suo governo in campo economico proprio al meeting di Rimini di Comunione e Liberazione. La sua decisione non mi stupisce affatto perchè in questo modo ha avuto la possibilità di esporre senza alcun contradditorio e, anzi, tra gli applausi scroscianti di una platea amica, gli elementi principali che secondo lui avrebbero condotto al traguardo la sua politica economica che, almeno nel suo immaginario, starebbe conducendo l’Italia fuori dal tunnel e allontanandola quindi dal temuto default. Ma a mio avviso la sua presenza a Rimini per discutere di affari di stato ad un convegno cattolico dimostra una volta di più  come l’ odierna politica italiana si addica maggiormente ad un antico stato medioevale o ad un attuale paese nordafricano, dove il concetto di separazione tra stato e religione non esiste, che non ad una civile e democratica nazione europea quale noi italiani avremo la presunzione di essere. Nessun governo in carica in questo paese  può infatti mai prescindere dal sostegno e dall’approvazione del clericalismo vaticano.