Il Meeting di Rimini sotto accusa: sequestrati beni per 1,2 milioni di euro. Silvio ride dello spread e la Germania (tutta) gli dichiara guerra

Creato il 12 dicembre 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Ormai tutti hanno capito la simpatia profonda, quasi un amore viscerale, che abbiamo per Comunione e Liberazione. Una sorta di fascinazione orgasmatica che ci perseguita dai tempi dell'università, e non perché Anna Maria non ce la diede (come insinuarono quei birichini dei nostri compagni di AO), semplicemente perché non riuscivamo a capire da dove diavolo gli venissero tutte le certezze che predicavano senza ritegno. Poi, digiamolo, venivano a votare per il rinnovo dei rappresentanti degli studenti tutti insieme, in pullman, che manco quelli del Pci. Da allora il nostro rapporto con CL è stato, usiamo un eufemismo, leggermente conflittuale. Scoprire ora che la Fondazione ciellina doc, che organizza il Meeting di Rimini, è sotto accusa per truffa, non ci riempie affatto di gioia, anzi. Il fatto è che la Procura del vacanzificio italiano, ha rinviato a giudizio nomineddio, cioé tutto il vertice della Fondazione, e ha fatto sequestrare dalla Guardia di Finanza, a scopo cautelativo, beni per un milione e duecentomila euro, il triplo di quanto racimolato fraudolentemente, dai capi del Meeting. Insomma, questi bravi figli, falsificavano il bilancio della Fondazione che risultava sempre in rosso. A questo punto chiedevano aiuto alla Regione Emilia Romagna, all'Agenzia Turistica e alla Camera di Commercio di Rimini, e al Ministero dei Beni Culturali che provvedevano al pareggio. Arraffa, arraffa, sono stati 310mila gli euro che hanno racimolato, “inducendo in errore gli enti circa la sussistenza di un passivo di bilancio della stessa Fondazione”, così come declinato dai pm di Rimini nell'ordinanza di sequestro. C'è dentro anche la Compagnia delle Opere (loro), ma questo è un inciso, in quanto la CdO è servita solo per emettere materialmente le false fatture. E tutto, si badi bene, in nome della pace e dell'amicizia fra i popoli, li mortacci... Ma il fatto del giorno, cari italiani, è l'ennesima dichiarazione resa al telefono (visto che il fatturato è in crescita?) da Silvio Berlusconi al suo amico e sodale Maurizio Belpietro, proprio quello dell'attentatuni. “E basta con questo spread – ha detto Silvio – è tutta un'invenzione dei pluto-finanzieri ebraico-massoni europei”. Non aveva finito di colloquiare amabilmente al telefono con Belpietro, che già arrivavano le prime note d'agenzia di risposta. Squinzi, il presidente di Confindustria, ha detto: “Si tratta ovviamente di un parere personale. Vorrei ricordare a Berlusconi che lo spread è importante perché impatta direttamente sul nostro debito pubblico”. Corrado Passera, se n'è uscito con “Ma c'è davvero qualcuno al mondo che non ritenga lo spread importante?” Pronta anche la risposta del solito portavoce della UE: “Gli spread elevati mettono in difficoltà le imprese e impediscono il buon funzionamento del mercato interno”. Ma la risposta più insinuante, l'hanno data a Silvio quei comunisti senzadio di Famiglia Cristiana. In un editoriale dal titolo “Silvio, scusa se ridono di te”, Fulvio Scaglione scrive: “Stupisce lo stupore. Quello di Silvio Berlusconi e dei suoi, s'intende, arrabbiati col mondo perché dappertutto, in Europa, i propositi di rivincita del Cavaliere sono accolti con ironia o palese sconforto. Solo in Italia il politico di allora, Berlusconi appunto, ambisce al riciclo anche oggi. E una parte d'Italia somiglia sempre più all'automobilista della barzelletta. Quello che andava contromano in autostrada e intanto mormorava tra sé: ma questi sono tutti matti!" E a proposito di matti, in queste ore la Germania ha deciso. Se Silvio vincerà le elezioni, torneranno i panzer e sfonderanno la cara, vecchia linea gotica. Tanto per gradire.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :