senza orecchie assente con la testa
mentre ruba una cosa più dell’oro:
il tuo tempo, la fiducia, il tuo lavoro.
Tace quello che ti spetta e in silenzio
sembra dire tu digrigna bene i denti
e al fetore della bestia mangiacarne
risponderanno il cibo e le attenzioni.
Il rispetto, l’onestà, l’equo scambio
sono favole esemplari per gli idioti
che rifiutano la lezione del mercato
e muoiono mangiando terra e sassi,
una dieta che converte lentamente
i frantumi cristallini del tuo slancio
in umori dissetanti per il branco, fa
e dal secchio slingua un’acqua rossa.
L’unico rimedio è sapere dire basta,
prima che l’indulgenza verso il male
ti renda complice del vero disonesto
che fa insipido il sudore della fronte.
(Marco Bisanti)
Tags: marco bisanti, poesie, poesie sul precariato
Scritto da Marco Bisanti il 9 marzo 2011 alle 17:39 | Sguardo dal sud. Segui i commenti con il feed RSS 2.0 Qui trovi tutti gli articoli di Marco Bisanti You can leave a comment, or trackback from your own site.