Il "mercato" nigeriano fa gola a troppi /Internet per contadini e commercianti analfabeti

Creato il 02 novembre 2012 da Marianna06

Dei 160 milioni di abitanti della Nigeria, uno dei più popolosi e anche uno dei più ricchi paesi africani , sopratutto per la presenza di petrolio e di  gas naturale nell’area meridionale, restano tagliati fuori dal “banchetto”- dicono  i conoscitori del problema -  almeno 100 mila persone, che stringono terribilmente la cinghia (ammesso che essi ce l’abbiano). 

Essi vivono, nella norma ,con un reddito pari a  meno di un dollaro al giorno.

 Ma il “mercato” è subdolo e non si arrende mai in quella che è la creazione di nuovi “bisogni”.

Ed esistono così modalità e/o strategie che possono coinvolgere negli acquisti anche i poveri.

Ne sappiamo qualcosa anche dalle nostre parti,quando scopriamo il nostro  insospettabile vicino di casa, che ha perso il lavoro,  indebitato fino al collo per spese voluttuarie.

Spese, che nascono da bisogni indotti certamente dal mercato, grazie poi  ad una suadente pubblicità.

Ecco allora che, per i contadini nigeriani analfabeti e ugualmente per i commercianti, il “mercato” locale ha subito pensato, anche per non farselo sfuggire, ad uno strumento di lavoro ,che garantirà successo certo negli affari e  buone entrate di denaro.

E  hanno messo in pratica il proposito o, meglio, il progetto la Adamu Consulting e la Internet Speech, due società nigeriane, che si occupano di tecnologie informatiche, con la collaborazione di ricercatori di un’università americana della Lousiana.

 Esse hanno prodotto e messo in vendita un software, inserito nei telefoni cellulari e applicabile all’uso di internet, capace di tradurre simultaneamente  conversazioni dall’inglese  in hausa, kanuri, yoruba e altre lingue.

 Quelle lingue, appunto, che queste persone normalmente utilizzano per comunicare nel corso delle loro giornate lavorative.

Non siamo oscurantisti tecnologicamente e ,dunque, ci fa molto piacere sapere di quest’ultimissima applicazione che, senz’altro, rappresenta una spinta in avanti per tutta una galassia di uomini e di donne dalle lingue e dall’udito tagliati, se solo appena fuori del proprio ristretto territorio di appartenenza.

L’importante però è che in effetti, grazie a questi strumenti, la qualità della vita di queste persone migliori  realmente e ne acquisti in dignità, com’è giusto che sia.

Poi, forse, con questo stimolo, verrà per loro anche la scuola per adulti e l’alfabetizzazione.Chissà.

  a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)