SinossiIn una immaginaria repubblica caucasica vicina alla Cecenia, si fronteggiano due uomini che in modo diverso cercano di mettere ordine al caos che li circonda. Pankov è un alto funzionario russo, educato ad Harvard, segnato dallo choc di un rapimento avvenuto molto tempo prima proprio nel paese che oggi cerca inutilmente di governare. Nijazbek è un leader ceceno dal cuore di lupo, musulmano devoto, omicida ed eroe del popolo. Intorno a loro si agita un'umanità livida e feroce. Politici, militari, banditi, imam, donne brutalizzate, oppressori ed oppressi: tutti contribuiscono a rendere la vicenda politica del caucaso una tragedia senza soluzioni. Tra l'islam in ascesa e la Russia in bilico sull'orlo del precipizio, sembra impossibile salvaguardare l'onore sepolto sotto le macerie.
Yulia Latynina non si limita a denunciare la corruzione, le malversazioni, la violenza celate all'ombra del potere russo, ma descrive il mattatoio del Caucaso attraverso un romanzo di rara intensità visionaria: un Anime morte della contemporaneità, la narrazione grottesca e spietata di un mondo capovolto.
Yulia Latynina ( Mosca 1966 ) è giornalista e scrittrice di bestseller. Dopo il dottorato in Filologia, a metà degli anni Novanta raggiunge rapidamente la notorietà con i suoi articoli sulla corruzione politica e finanziaria della Russia, e le sue acute analisi basate su ricerche personali e viaggi sul territorio. Avversaria dichiarata del regime di Putin, Latynina scrive per il maggior giornale di opposizione, La Novaya Gazeta, dove ha preso il testimone della collega Anna Politkovskaja, e per The Moscow Times. Conduce inoltre una trasmissione molto seguita su radio Moscow Echo.