Il mestiere del giornalista di questi tempi è molto abusato: chiunque entra in questo mondo senza che abbia necessariamente delle competenze. Senza timore di essere smentito basta leggere un quotidiano locale per rendersi conto della veridicità di quanto affermo. Giornalista è oggi chi sa usare word e ha un contatto in qualche redazione. Spesso questi machiavellici pennaioli non sanno un bel niente di come si costruisce un pezzo, delle 5 "W", di come si lavora con le fonti e soprattutto ignorano che chi li legge si fida spesso ciecamente di loro. Dalla loro c'è la scarsa capacità dei giornali locali di fare informazione come si deve, di fornire loro formazione intesa come crescita professionale, e non di meno di vedere qualche soldino. Questi giornalisti in erba operano quasi sempre gratuitamente e anzi per vedere pubblicato un loro articolo prima delle calende greche passa tanto tempo che quasi ci si scorda dell'argomento trattato. Ci sono redazioni intere poi che nel breve volgere di qualche mese "emigrano" completamente in altri giornali e poi in altri ancora alla ricerca sempre di più spazio, qualche soldo e magari un minimo di apprezzamento.C'è un esercito di collaboratori esterni poi che fa il cosiddetto lavoro sporco, cioè segue tutto quello che c'è da seguire per la voglia comprensibile di vedere semplicemente il proprio nome sotto un pezzo. Sono quelli sempre presenti dalla sagra al convegno, che armati di digitale e di taccuino rincorrono il mestiere credendo di poter riuscire, ma semplicemente illudendosi perchè la strada è già di chi l'ha tracciata!Che si chiami tizio o caio non importa, il giornale locale è un sistema strutturato per dare visibilità a pochi, guadagno ad alcuni e sfruttamento a tanti. Vi sembra giusto?Il giornalismo quello serio, se ancora esiste, può sopportare ciò?C'è un mondo sommerso di gente che si sacrifica per una testata giornalistica per poi magari sentirsi dire che non servi più. Eppure questa stessa gente fa con entusiasmo il proprio mestiere che idealizza e a cui rende merito. Si lavora pur sapendo che si tratta per lo più di collaborazioni a titolo gratuito e che sei sempre dietro a quello che avrà meno competenze, ma più raccomandazioni!