Il ragionamento del fondatore di Repubblica è fin troppo chiaro: il voto degli elettori M5S è da considerarsi alla stregua del non voto di chi si asterrà, cioè inutile. Peraltro, incurante di qualunque sondaggio, Scalfari attribuisce la Movimento una percentuale del 20% circa, pari a quella di Forza Italia. E tanti saluti alla correttezza dell'informazione. Non pago, colui che giustamente lanciava i suoi anatemi contro Berlusconi che definiva "coglioni" gli elettori di centrosinistra, ora chiama "allocchi" coloro che voteranno FI. Se queste parole fossero state pubblicate in un articolo di Travaglio, gli zelanti e democratici paladini della buona informazione avrebbero preteso la sua lapidazione sulla pubblica piazza. Ma Scalfari è un intoccabile, un decano del giornalismo, un monumento. Anche quando pubblica insulti livorosi, degni del primo anziano un po' squinternato e incazzato col mondo intero che incontri ai giardinetti. Che tristezza, che mesto crepuscolo.
Il ragionamento del fondatore di Repubblica è fin troppo chiaro: il voto degli elettori M5S è da considerarsi alla stregua del non voto di chi si asterrà, cioè inutile. Peraltro, incurante di qualunque sondaggio, Scalfari attribuisce la Movimento una percentuale del 20% circa, pari a quella di Forza Italia. E tanti saluti alla correttezza dell'informazione. Non pago, colui che giustamente lanciava i suoi anatemi contro Berlusconi che definiva "coglioni" gli elettori di centrosinistra, ora chiama "allocchi" coloro che voteranno FI. Se queste parole fossero state pubblicate in un articolo di Travaglio, gli zelanti e democratici paladini della buona informazione avrebbero preteso la sua lapidazione sulla pubblica piazza. Ma Scalfari è un intoccabile, un decano del giornalismo, un monumento. Anche quando pubblica insulti livorosi, degni del primo anziano un po' squinternato e incazzato col mondo intero che incontri ai giardinetti. Che tristezza, che mesto crepuscolo.