Il metodo dei premi e delle conseguenze nel sistema educativo inglese

Creato il 27 febbraio 2014 da Mamma In Oriente

Nel mio post precedente sul “Metodo dei premi applicato al carattere difficile di mio figlio” vi ho raccontato come, un semplice metodo come quello dei “semafori”, mi ha aiutato a gestire il carattere difficile di mio figlio in un periodo particolarmente brutto. Questo metodo mi era stato suggerito dalla maestra di Carlo Alberto alla quale mi ero rivolta per avere un aiuto in un momento di difficoltà. La scuola internazionale che frequenta mio figlio ha un curriculum inglese e sposa quindi in pieno il sistema educativo britannico. Per chi non lo sapesse, questo modello si basa fortemente sul metodo dei premi e degli elogi. Argomento questo da sempre oggetto di opinioni discordanti e dibattiti. In questo sistema si cerca di motivare i bambini sia dal punto di vista comportamentale che da quello accademico, dandogli dei piccoli premi ogni qualvolta il bambino si comporta come ci si aspetta da lui. Vediamone i pro e i contro. Come è facilmente intuibile, la principale critica che viene fatta al sistema è:

- in questo modo il bambino agisce bene solo se c’è un premio da ottenere dando così molta più importanza al fine piuttosto che al perché si debba agire in quel modo. Il rischio è che finisca per chiedere premi per fare qualsiasi cosa.

Credo sia innegabile che questa è una critica importante e ben fondata. E’ difficile controbatterla, però è altrettanto vero, secondo me, che c’è anche del buono in questo metodo. Questi a mio avviso gli aspetti più importanti evidenziati dal dibattito:

- è un sistema che cerca di accrescere il più possibile l’autostima del bambino. 

Anche se i risultati sono scarsi, non si critica mai l’alunno, ma si cerca di trovare sempre un lato positivo da apprezzare. E’ il “metodo dell’elogio”. In pratica: “non hai ottenuto il risultato, ma si vede che ti sei impegnato”. I commenti sono quindi sempre positivi e assolutamente costruttivi.

Per esempio sui compiti non si trovano voti numerici o giudizi, ma degli stickers accompagnati da frasi informali scritte dalla maestra che possono essere molto positive come “Lavoro eccezionale!”, medie come “Hai lavorato bene” o meno positive, ma mai negative, come “Devi prestare più attenzione alla scrittura”. Quando i compiti sono fatti particolarmente bene, c’è uno sticker per ogni esercizio. Essere apprezzati aiuta a migliorarsi.

Si cerca inoltre di trovare del buono in ognuno in modo che nessuno si senta discriminato o meno bravo degli altri. Per esempio ogni settimana, nell’assemblea del venerdì mattina ( sì, anche alle elementari hanno un’ora di assemblea alla settimana! ), viene eletto per ogni classe la “Star of the week”. I bambini, chiamati a sorpresa, vengono fatti alzare in piedi e, in fila davanti a tutti, ricevono un attestato dal responsabile educativo delle “Primary” con tanto di applauso e foto di rito.

Sull’attestato c’è scritto il motivo per la quale il bambino lo riceve. Indistintamente tutti i bambini, prima o dopo, diventano “Star of the week” proprio per non discriminare nessuno ma, per ognuno, la motivazione è assolutamente realistica perché l’elogio per dare un rinforzo positivo deve essere veritiero. Carlo Alberto per esempio, nonostante non abbia assolutamente un comportamento ottimale, è molto portato per la matematica e si è distinto per la velocità di comprensione di un giochino con i numeri. Sempre per lo stesso spirito di equità, non si devono elogiare solo i bambini più difficili per stimolarli maggiormente a migliorarsi, ma premi, riconoscimenti ed elogi vanno dati anche a quei bimbi che hanno sempre un comportamento perfettamente adeguato e conforme, altrimenti il sistema perde il senso di giustizia e non è più efficace. Questi bimbi saranno i primi a diventare le “Star of the week” e magari lo saranno una volta in più degli altri.

- abitua al raggiungimento degli obiettivi a piccoli passi.

Per esempio ogni bambino, il primo giorno di scuola, ha ricevuto uno “stickers chart” con un adesivo a forma di sole e, sotto, una tabella con 25 riquadri.

La maestra giornalmente assegna ai bimbi che si sono comportati bene o si sono applicati nelle varie attività uno sticker da attaccare nel cartoncino. Quando il bambino completa tutta la tabella, la può portare a casa e gliene viene assegnata in classe una nuova dove lui stesso può scegliere il soggetto dell’adesivo grande. Il procedimento continua durante tutto l’anno. Il primo ”Stickers chart” di Carlo Alberto ci ha messo un bel po’ ad arrivare a casa, ma lui me l’ha portato lo stesso con una tale soddisfazione! Ogni paio d’ore lo prendeva in mano e mi chiedeva di sedersi con lui a guardarlo bene ed a parlarne! E, ovviamente, l’ha voluto attaccare in camera sua in bella mostra. Lo stesso sistema viene usato anche dalla maestra dell’EAL ( English as additional Language ), l’assistente speciale per chi, come Carlo Alberto, non è madrelingua inglese. Quando il bambino termina la tabella lei dà in premio una matita con il tappo fatto di gomma da cancellare a forma di animaletto, ogni volta diverso.

- aiuta a far diventare di routine ogni buon comportamento.

Il bambino, motivato dai premi, ripete le buone azioni fino ad assimilarle completamente e farle diventare sue. Con il tempo diventano comportamenti del tutto normali.

Finora vi ho descritto tutti i procedimenti adottati nella scuola di mio figlio che prevedono l’assegnazione o meno di premi, ma mai castighi o conseguenze, come si preferisce chiamare ciò che consegue ad un cattivo comportamento. Ma nel metodo educativo inglese sono contemplate anche delle conseguenze per chi trasgredisce le regole. Queste vengono fissate subito all’inizio dell’anno scolastico e spesso sono scritte su vari cartelloni appesi in classe. Gli alunni devono comprenderle chiaramente e sapere che nel momento in cui le infrangono devono assumersene la responsabilità ed accettarne le conseguenze. Uno dei sistemi più immediati quando un bambino si comporta male, soprattutto durante i momenti di gioco, è il time-out. Il bambino viene “sospeso” per qualche minuto e se ne deve stare seduto in disparte per riflettere su quello che ha fatto e ritrovare la calma per continuare a giocare con i compagni. Nella scuola di Carlo Alberto c’è altro sistema che prevede una conseguenza più negativa del semplice non prendere un premio, perché fa perdere ai bambini un diritto già acquisito in partenza. Nel programma scolastico del venerdì, fra le attività poste sui diversi cerchi di un bruco che viene preparato ogni mattino, ci sono 20 minuti di “Golden time”, minuti che ogni bambino può trascorrere facendo il gioco che preferisce a sua scelta.

Il bambino però può mantenere questo privilegio solo se durante la settimana si comporta bene. Affinché abbia chiaro in che situazione si trova con il passare dei giorni, l’insegnante si serve di un sistema di cartoncini a forma di sole e nuvole attaccate alla parete.

Tutte le mongolfiere con i nomi dei bambini al lunedì mattina sono attaccate sul sole che corrisponde ai 20 minuti di gioco. Quelli che si comportano male una prima volta passano sulla nuvola che sottrae 5 minuti al gioco, se si comportano male una seconda volta sulla nuvola che sottrae 10 minuti. Fino a poter perdere tutti i minuti e dover passare il tempo del “Golden Time” seduti a guardare gli altri che giocano. Questi sono i due metodi con conseguenze di routine, ma a volte possono essere prese misure eccezionali in conseguenza di un comportamento più grave. Ogni settimana, per esempio, gli alunni possono accedere alla biblioteca della scuola e scegliere un testo da portare a casa e da tenere per una settimana. Quando mio figlio ed un compagno hanno litigato in malo modo per due volte consecutive perché volevano lo stesso libro, è stato negato ad entrambi, la volta successiva, di scegliere un libro.

Tutti gli esempi pratici che ho fatto sono applicati nella classe Year 1 ( la nostra prima elementare ), ma so che questi concetti sono presenti lungo tutto il percorso scolastico inglese, ovviamente adattati alle diverse età degli studenti.

E voi cosa ne pensate? Nelle classi dei vostri figli si applica il sistema degli elogi, premi e conseguenze? Come sempre sono curiosa di sapere il più possibile sulla vostra esperienza. Colgo l’occasione per ringraziarvi per le e.mail ricevute e per i commenti fatti al post precedente sull’argomento davvero molto interessanti e pieni di spunti di riflessione.