Ecco, il miele è una di quelle cose che mi rimanda immediatamente, corpo e anima, a un periodo dell’anno che, come sapete, amo in maniera particolare: l’autunno. Colori, odori, sapori. Inutile negare che è proprio in questa stagione romantica e malinconica che si concentrano in genere le sensazioni più forti, le percezioni sensoriali più belle.
Fin da bambina, sono stata abituata a consumare la giusta dose giornaliera di miele, ad apprezzare il suo sapore deciso e intenso e a conoscere e rispettare le sue ottime e benefiche proprietà.
Non mi meraviglio affatto, dunque, se d’autunno più mai, amo consumarlo come dolcificante (in quei pochi casi in cui dolcifico una bevanda), come energizzante, come nutrimento per il mio sistema immunitario e, perché no, come vera e propria leccornia.
Tanti benefici, infatti, per questa meraviglia della natura prodotta dallo stomaco di api operativi e molto laboriose. Ottimo zuccherante per le nostre bevande (è composto di zuccheri semplici, è ricco di vitamine, enzimi e oligominerali ed è di facile digestione), risulta essere meno calorico, in quanto essendo un buon dolcificante, va assunto in quantità minori ed è molto buono (ottimo spalmato sugli Oro Saiwa.
A detta di molti, poi, oltre ad essere un valido alleato per la nostra dieta, il miele è anche un vero e proprio “farmaco”. Ha una forte azione cardiotropa, aumenta la resistenza e la potenza fisica, calma la tosse, decongestiona le vie respiratorie, protegge e disintossica il fegato, regola la funzione digestiva, è diuretico per i reni, è antianemico e fissa nelle ossa magnesio e calcio. Inoltre contrasta l’insonnia (il miele di tiglio), è ricostituente (quello di castagno) ed è sedativo (quello d’arancio). E’ consigliabile assumerlo nella quantità di 30 gr al giorno e potenzia i suoi benefici se sciolto in bocca con un cucchiaino. Il Centro Nazionale americano di ricerca sulle malattie respiratorie ha inoltre messo a punto una ricetta molto efficace nella guarigione da raffreddori e malanni stagionali: un cucchiaino di miele, un po’ di succo d’arancia, mezzo limone e mezzo bicchiere di vino bianco. Proviamo?