Cap. 50
Casciar (Kashgar) fue un antico reame ove vivono di mercatantia e di arti. Egli ànno begli giardini e bambagie (cotone) assai, ma sono gente scarsa e misera chè male mangiano e male beono. Ora è al Grande Kane, ma adorano Malcometto.
Eh accidenti, la lingua ha otto secoli, ma la descrizione potrebbe essere stata fatta ieri, inclusa la sottolineatura del contrasto tra il dominio centrale e le spinte integraliste religiose che condizionano l'area. Qualche anno fa, vagavo per il bazar di Urumchi o Wu Lu Mu Chi come preferiscono chiamarla i cinesi. I venditori di origine cinese, se ne stavano tutti raggruppati in disparte, in generale occupandosi di alimenti e ristorazione o vendendo i grandi pani rotondi e dorati, tipici del Tukestan. Tutto il resto del mercato invece, era in mano agli Uiguri che se ne stavano accoccolati nei piccoli negozi su montagne di tappeti, tra le stoffe di cotone spesso e colorato o tra gli oggetti artigianali che producono.
C'erano coltelli magnifici, ben decorati e con incisioni di pregio. Di solito queste produzioni hanno come clienti i turisti e gli oggetti hanno una funzione più decorativa che di utilità pratica. Ne comprai uno che mi piacque subito per la sua impugnatura ergonomica e robusta. Il vecchio venditore aveva un grande cappello di pelo nonostante il gran caldo e fece un breve sorriso stringendo gli occhi quando mi mostrò la lama, che come tutte le altre attorno a lui, era tagliente come un rasoio.
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