Ricorderete che avevamo lasciato i nostri amici della carovana dei Polo quasi un mese fa, alle prese col deserto del Gobi. Ma pian piano la meta del loro viaggio si avvicina e, traversata la Mongolia interna e superata la grande muraglia che Marco non cita mai, tanto da far venire ai suoi moderni detrattori il dubbio che ci sia davvero stato in Cina, eccoli arrivare alle porte di Cambaluc, la capitale dell'impero del Katai, la Pekino di oggi. Questa mancanza è invece assai logica in quanto la muraglia era stata costruita proprio a difesa dai Mongoli che invece, ormai da cento anni avevano conquistato l'impero e che quindi da essi era stata lasciata cadere in disuso, uno dei tanti "muri e castella" che erano sparsi nell'immenso territorio del più vasto impero che il mondo abbia mai conosciuto e che si estendeva dall'Ungheria fino all'Oceano Pacifico.
Vi lascio immaginare lo stupore che può aver colto il giovane Marco ormai
Cap. 81
...Coblai Kane è di grande bellezza e di mezzana fatta. Egli è canuto di bella maniera e troppo bene tagliato di tutte le membre, ha lo suo viso bianco e vermiglio come rosa, gli occhi neri e lo naso bene fatto. Ae quattro femmine che tiene per mogli e ancora tiene molte amiche, che ogni anno sono scelte cento le più belle donzelle che vi sono e gli sono menate. Egli le fa giacere apresso lui per sapere se ell'àe buon fiato e s'ella è pulcella e ben sana. E quelle che sono buone son messe a servirlo in sei ogni tre die in camera e a letto per ciò che bisogna e così va tutto l'anno di sei in sei donzelle.
Certo questo aspetto ha colpito particolarmente il giovane Marco, che non manca di sottolineare tutti i vantaggi di questa situazione, ma ciò che lo ha sicuramente meravigliato più d'ogni cosa è l'ingresso a palazzo, quella Città Proibita i cui splendori superano ogni più sbrigliata immaginazione.
Cap. 83
Lo palagio è d'un muro quadro d'un miglio di latoe in ogni canto à quattro palagi e ancora tra questi altri quattro ripieni di tutto quanto abbisogna al Grande Kane. In questo muro a mezzodie à cinque porte e nel mezzo una grandissima che s'apre solo quando egli vi passa e a lato son due piccole onde entra tutta l'altra gente (è la stessa disposizione attuale). E dentro è un altro muro e atorno otto palagi come il primaio e in mezzo a questi è il palagio del Grande Kane ed è il maggiore che mai fu veduto. Le mura delle sale son tutte coperte d'oro e d'ariento e scolpite istorie di cavalieri, di donne e di altre belle cose. La sala è sì lunga che bene vi mangia 6000 persone e fuori è vermiglia, verde e di tutti altri colori e così bene inverniciato che luce come cristallo. Aè begli prati e albori e bestie e verso maestro uno lago ov'à molte generazioni di pesci. E verso tramontana àe fatto fare uno monte alto cento passi, pieno d'albori che non perdono le foglie ma sempre sono verdi e se vi à uno bello albore, egli lo fa pigliare con molta terra e con tutte le barbe, lo fa portare a' leofanti e fallo piantare in quello monte dove non ha cosa se non verde. E sul colmo àe uno palagio tutto verde che a guardarlo è una grande meraviglia, donde avere quella bella vista per lo grande Signore a suo conforto e sollazzo.
Ora vi posso assicurare che con questa descrizione, potreste visitare la Città pr
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