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Il ministro degli esteri ammette di avere una fanpage su facebook. in iran e’ polemica

Creato il 23 agosto 2013 da Nopasdaran @No_Pasdaran

IRAN FACEBOOK

Sta facendo discutere in Iran l’ammissione da parte del neo Ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif di avere una fanpage ufficiale di Facebook. Il Ministro Zarif, infatti, non solo ha dichiarato di aver aperto la pagina nel 2009 – quando era Ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite – ma ha anche dichiarato che è lui personalmente, con l’aiuto dei suoi figli, a gestire i post sulla pagina. La fanpage di Zarif, per la cronaca, ha oltre 70.000 fan.

Perchè avere una pagina Facebook ufficiale in Iran merita attenzione? Semplicemente perchè, ancora una volta, il regime mostra il suo vero volto, improntato all’ingiustizia e alla discriminazione. Facebook è proibito nella Repubblica Islamica, perchè considerato simbolo “del nemico sionista”. A dispetto delle parole di odio, in Iran il noto social network americano è popolarissimo e migliaia di iraniani hanno un profilo personale su Facebook. Fortunatamente, grazie a vari strumenti che permettono il superamento dei filtri imposti dal regime, anche i giovani nella Repubblica Islamica riescono a godere di spazi di libertà maggiori sulla Rete.

Tanto per la cronaca, anche la Guida Suprema Ali Khamenei ha una pagina Facebook (anzi più di una…) e un account Twitter, anche se non ha mai ammesso ufficialmente che il suo staff ne gestisce i contenuti. Come detto, quello che rimbalza agli occhi, è l’ipocrisia di un regime in cui solo chi ha il potere può godere di alcuni diritti particolari.

Prima di concludere, vi aggiorniamo brevemente sulla situazione siriana e sul ruolo dell’Iran. Parlando ad alcuni membri dei Basij, il consigliere della Guida Suprema Khamenei Rahim Safavi ha praticamente ammesso che Teheran finanzia e arma una “milizia popolare” di oltre 50000 uomini, che combatte al fianco di Assad. Non solo: in queste ore i Pasdaran hanno reso noto che un loro capitano, Mohsen Heydari è stato ucciso in Siria durante un combattimento contro i ribelli. Che dire? Se questo è l’Iran che “sta cambiando”, allora stiamo freschi…


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