Tutto scorre e tutto passa e alle volte le decisioni di getto cambiano le nostre vite. In alcuni le migliorano, in altri non apportano cambiamenti…ma nel mio caso devo dire che è stata la decisione migliore degli ultimi mesi.
Alle volte non si può solo dire, ma si deve soprattutto fare e si deve fare subito. Se ti attivi tutta la settimana per una cosa in cui credi, una cosa di cui davvero ti importa e per cui vorresti dare il tuo appoggio, se ti chiedono “Vuoi venire con noi?”..beh ci penso 5 minuti, ma la risposta già la so. “Si vengo a che ora partiamo?”.
Se ti attivi tutta la settimana per una cosa in cui credi, una cosa di cui davvero ti importa e per cui vorresti dare il tuo appoggio dici SI e ci vai.
Il mio 2 giugno non c’è stata una parata, nè un pic-nic, nè una passeggiata sulla spiaggia..il mio 2 giugno ero in compagnia di nuovi amici, di centinaia di sconosciuti a km di distanza da casa in direzione Finale Emilia.
Nel mio 2 giugno come ogni anno non c’è stata la parata con il presidente in prima fila e la schiera di politici dietro a vedere fieri e tronfi le nostre forze dell’ordine sfilare davanti a loro. Il mio 2 giugno è stata la cosa più solidale degli ultimi mesi, quella che mi ha fatta sentire viva e mi ha fatto apprezzare il fatto che in Italia esiste ancora gente che si alza nel cuore della notte, macina 600 km in macchina, scarica un camion pieno di vivere e poi ritorna a casa come se nulla fosse.
Nel mio 2 giugno a differenza di ogni altro anno ho visto issare una bandiera italiana da un alcuni volontari dell’associazione dei carabinieri e poter dire con orgoglio insieme a loro “Beh è 2 giugno per tutti no?”.
Nel mio 2 giugno c’è stato un uomo, che vedendoci sfrecciare in autostrada accompagnati da due jeep di volontari della Protezione Civile, ci ha fermati e ci ha chiesto “Sono partito solo, non so esattamente dove andare, ma ho un carico di acqua, posso unirmi a voi?”.
Nel mio 2 giugno c’è stato un momento in cui ho pensato che avrei voluto urlare per l’odio che avevo verso la burocrazia italiana che fermava, o
Nel mio 2 giugno la realtà dei fatti è che è stato bello vedere i volontari di tutta Italia accorrere in soccorso dei loro amici, fratelli o semplici, e forse più plausibilmente, sconosciuti.
A tutti quelli che vi scrivono, vi dicono, vi urlano, “State a casa perché troppa gente intralcia i lavori dei soccorritori” voi ditegli di NO, perché a quelle persone io vorrei solo dire una cosa semplice e chiara “Stai a casa tu sei vuoi, perché a me NO non venire ci intralci in questi giorni non me l’ha detto nessuno”.
Nel mio 2 giugno io ho visto l’Italia che mi piace, quella dei giovani che lavoravano per far andare bene le cose, quella dei vecchi seduti sotto un albero in mezzo alla tendopoli e ancora con la voglia di ridere, quella delle persone che da sole prendono e partono da tutte le zone dell’Italia solo per portare una cassetta di acqua in più.
Nel mio 2 giugno nella tendopoli di Mirandola è nata la prima bimba terremotata…nella distruzione c’è ancora la vita.
Nel mio 2 giugo ho voluto fare e non solo vedere.