(Mario Rinaldi - Barbiere)
Ho letto un'opera sperimentale in formato tweet che mi è piaciuta un sacco, per contenuti e originalità, perciò, se avete voglia, sta QUI.E poi niente, nel mio piccolo ne ripropongo una versione personale (sì sì, potete farlo pure voi), anche se per forza di cose l'ho dovuta ambientare in un passato di più rigogliose capigliature.
Il mio barbiere c'aveva sempre una specie di sorriso stampato in faccia.
Il mio barbiere lo chiamavano Carezza.
Pochi si chiedevano perché il mio barbiere lo chiamavano Carezza.
Molti lo sapevano perché il mio barbiere lo chiamavano Carezza.
I miei genitori lo sapevano perché il mio barbiere lo chiamavano Carezza.
Nonostante questo i miei genitori mi mandavano dal barbiere che tutti lo chiamavano Carezza.
Il mio barbiere sforbiciava una ciocca e faceva una carezza.
Il mio barbiere portava i capelli come Gastone Paperone.
Il mio barbiere aveva i giornalini sconci che tirava fuori su richiesta, ma non li faceva vedere ai bambini.
Il mio barbiere aveva il negozio sull'angolo, ma l'insegna da una parte sola.
Il mio barbiere mi chiedeva se volevo i capelli come l'altra volta.
Il mio barbiere si diceva che avesse una storia con il Mariani.
Il mio barbiere è in pensione ma lo vedi ancora al circolo con il Mariani.
Il mio barbiere ha ancora quella specie di sorriso stampato in faccia.
Prima di stare con il mio barbiere il Mariani s'era baciato con la mia mamma.
Mia mamma ha lasciato il Mariani quando ha conosciuto mio babbo, cambiando il destino del mio barbiere. E anche il mio.