Quando si utilizzano, più o meno a sproposito, termini come “Classico”, parlando di libri, specie poi di libri non scritti da Grandi Autori, il pericolo di prendere delle cantonate madornali è più che dietro il proverbiale angolo.
Immaginate poi quando l’autore del libro definito “Classico” non solo non è un Grande Autore ma è uno “Scrittore Piccolo Piccolo” come me.
No!
Non mi sono giocato l’ultim lo venerdì delle mie “Settimane Cerebrali” e non mi sono autonominato il nuovo Vate dell’Italica Letteratura.
Ho osato sfruttare il termine “Classico” abbinato ad uno dei miei “Bimbi di Carta”, i miei librini cioè, in quanto il libro in questione, la mia prima raccolta di racconti a sfondo ironico intitolata “Le Mille Facce Dell’ironia”, un “Classico”, sia pure “Piccolo Piccolo” come “Piccolo Piccolo” è il suo “papà” come scrittore, lo è.
E lo è in quanto ha ormai compiuto il suo quinto anno di vita ed anche perchè è il libro, tra quelli da me scritti e pubblicati, che, se anche non ha venduto più copie in assoluto, ha comunque portato più soldi nel mio “Salvadanaio dei Diritti d’Autore”.
E continua a portarne se contate che dei tre libri che mi permetteranno di portare a casa una nuova fetta di Diritti d’Autore, due sono rappresentati da altrettante copie di “Le Mille Facce Dell’ironia” vendute una sul mercato americano e l’altra sul mercato britannico.
Come mai un libro di racconti con una vena ironica continua a vendere a questo modo?
Forse perchè nonostante i tempi duri ed estremamente “sobri”, o forse proprio per questo, la gente ha voglia di leggerezza e di concedersi un sano sorriso.
Grazie per la pazienza e l’attenzione e arrivederci alla prossima!
Buon tutto a tutti voi!
Con simpatia!
Riccardo