Nome e Posizione del contatto: FREELANCE, LAVORATORE AUTONOMO, INGEGNERE INFORMATICO
Data di fondazione/ inizio attività in proprio: 2009
Città e paese d’origine dell’azienda: PARMA (Emilia-Romagna)
Industria/settore: IT – SVILUPPO APPLICAZIONI E SOLUZIONI SOFTWARE
Dimensioni azienda: 1
Sito web: www.deveo.it
Descrizione dell’azienda/profilo: Deveo si rivolge alle aziende e alle persone in cerca di un valido supporto per lo sviluppo di software personalizzato.
Come hai conosciuto twago, come hai scoperto che potesse fare al caso tuo?
Mi sono imbattuto in twago casualmente, credo attraverso una vostra inserzione pubblicata online, e ho subito avuto l’impressione che la piattaforma era ciò che inconsciamente stavo cercando: un punto di contatto che permettesse di proporre la mia professionalità e la mia esperienza a chi ha un’idea da sviluppare ma non le conoscenze informatiche e a chi ha dei problemi tecnici in ambito software e cerca un esperto, sfruttando seriamente la rete.
Dalle mie precedenti esperienze lavorative come dipendente e anche un po’ per mia indole ho iniziato a prediligere piccoli progetti nei quali il controllo è totale e i risultati facilmente quantificabili e perseguibili in un lasso di tempo breve, piuttosto che lavorare su progetti troppo grandi e troppo ambiziosi che, in quanto tali, rischiano spesso di disorientare, avere tempi lunghissimi e, purtroppo, fallire.
In altre parole ritengo che per creare qualcosa di stimolante in ambito informatico occorra partire dalle piccole cose e se le scelte e le idee saranno veramente buone, allora si può pensare di sviluppare una soluzione software corposa, valida, di strutturarsi e ragionare “in grande”.
Quali aspetti, funzioni o servizi ti hanno maggiormente stupito o soddisfatto?
Su twago ho apprezzato particolarmente l’immediatezza e il fatto di essere molto diretto: troppo spesso ci si imbatte in siti internet o portali nei quali non si capisce che cosa offrano. In Twago l’unica cosa da “capire” è se ci poniamo come clienti o fornitori. La ricerca subito presente in homepage sopra a tutto e senza troppi fronzoli credo sia stato l’elemento che mi ha incuriosito e mi ha fatto iniziare a sfogliare i progetti presenti per trovare qualcosa che facesse al caso mio.
Anche la sensazione di una presenza reale fatta di contatti email e telefonici ha contribuito a far crescere il mio interesse e la convinzione di investire una buona parte del mio tempo, nonostante i progetti realizzati soprattutto inizialmente sono comunque molto piccoli e di importi bassi.
Un altro aspetto che ho apprezzato è la flessibilità, nel senso che la piattaforma non obbliga a gestire il rapporto con il cliente secondo linee troppo rigide, ma una volta preso il lavoro cliente e fornitori possono organizzarsi anche al di fuori della piattaforma, quindi chiamandosi mandandosi mail dirette ecc. Credo sia un punto di forza, perché i lavori, le situazioni e i rapporti possono essere molto variabili caso per caso.
Come ti ha aiutato twago a trovare nuovi clienti e nuovi lavori?
Avere scoperto twago abbastanza presto mi ha permesso di svolgere subito alcuni lavori interessanti che sono stati ben valutati per cui il meccanismo dei feedback mi ha permesso di essere man mano più agevolato nell’acquisire nuovi progetti. Ciò nonostante i lavori indipendenti da twago, cioè quelli acquisiti per via tradizionale e i vecchi clienti che già conoscevo continuano a coprire la maggior parte dei lavori in essere, pertanto il potenziale su twago in questo momento non lo sto sfruttando completamente.
Raccontaci il tuo progetto preferito. Di cosa si trattava, come è andata?
E’ stato sicuramente il progetto per la realizzazione di un software di incrocio dati, in quanto si è trattato di un lavoro tecnicamente interessante sul quale ho una buona esperienza e soprattutto perché il cliente aveva le idee molto chiare sul progetto ed è stato molto preciso nel fornire i requisiti necessari. Alla fine ne è uscito un ottimo lavoro, almeno dal mio punto di vista.
Spesso purtroppo capita invece di imbattersi in clienti poco esperti che non si rendono conto di quello che chiedono pertanto risulta molto difficile gestire il rapporto, trovare soluzioni per rimanere nel budget e trattare con il cliente.
Cosa consiglieresti a chi non conosce twago, o ha appena iniziato ad utilizzarlo?
Consiglierei di essere molto diretti con i clienti e cercare di catturare la loro attenzione mostrando esempi di lavori già effettuati, link a siti realizzati, mostrarsi sicuri e responsabili. Ovviamente occorre anche un buon background tecnico, ma spesso quello che manca maggiormente a noi informatici è capire ciò che il cliente vuole, rielaborarlo e cercare la soluzione al problema, senza focalizzarsi troppo sulle questioni strettamente informatiche, che a volte non sono altro che una barriera/protezione dietro la quale si tende a nascondersi.
Cosa ne pensi di safePay (se hai avuto modo di utilizzarlo)?
Ho avuto occasione di utilizzarlo un paio di volte e lo trovo un ottimo strumento. Certo occorre valutare anche i costi in quanto chiaramente si vanno a sommare a quelli già elevatissimi di contributi, IVA e tasse sul reddito, oltre alle commissioni di twago. L’unica cosa che ritengo un po’ “ingarbugliata” trovo che sia il fatto del bonifico estero a fronte di una fattura verso un cliente italiano e per un importo leggermente superiore: diciamo che ho dovuto chiedere qualche informazione al mio commercialista. Nessun problema ma a mio avviso un’ulteriore se pur piccola complicazione che potrebbe far rinunciare qualche utente.
Quali sono stati i vantaggi principali che hai riscontrato utilizzando la piattaforma?
Sicuramente la visibilità dei progetti e quindi la possibilità di acquisire lavori che altrimenti non avrei mai potuto aggiudicarmi e dei quali non avrei nemmeno mai saputo l’esistenza. Questo è sicuramente un beneficio fondamentale per un freelance alla base di tutto.
Quali sono gli aspetti/funzioni che secondo te dovrebbero essere migliorati?
Forse potrebbe essere utile filtrare maggiormente i progetti. Ricordo che tempo fa un cliente richiedeva la realizzazione di una piattaforma come twago all’interno di twago stesso e con un budget irrisorio, e un altro che con un budget di poco più di 1.000 euro richiedeva addirittura la realizzazione di una piattaforma di comunicazione simile a Skype!
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